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I grillini tifano per il caos, Napolitano ne prende atto: "Nessuna anticipazione della Legislatura. Le Camere aprono il 15 marzo"

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Nicoletta Orlandi Posti
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Vista la disponibilità pressoché nulla di Beppe Grillo di avviare qualsiasi tipo di trattativa per dar vita a un governo di maggioranza, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto un passo indietro circa la possibilità di anticipare la prima convocazione in Aula dei nuovi eletti. Non ci sarà dunque alcun decreto del consiglio dei ministri per fissare l'apertura della Legislazione il 12 marzo. Tutto rimane come prima.  "Difficoltà di vario ordine", si legge in una nota del Quirinale, "non consentono una anticipazione della data di convocazione delle Camere, già fissata per venerdì 15 marzo", ma "resta ancora un ampio spazio per una proficua fase preparatoria delle   consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del governo", si legge in una nota diffusa dalla Presidenza della Repubblica, nella quale si sottolinea come Napolitano abbia "preso atto" di queste difficoltà. "Nel ringraziare la magistratura per lo sforzo di celerità compiuto negli adempimenti di sua competenza relativi alla verifica dei risultati elettorali", il Presidente della Repubblica "confida che le operazioni relative all'insediamento delle Camere e alla costituzione dei gruppi parlamentari si svolgano con la massima   sollecitudine possibile", conclude la nota del Quirinale.

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