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Rivoluzione Civile al capolinea?Ingroia divorzia da De Magistris

Luigi De Magistris e Antonio Ingroia

Il magistrato siciliano chiude definitivamente i rapporti con il sindaco di Napoli che aveva "osato" criticare il Movimento "inquinato dai vecchi partiti"

Nicoletta Orlandi Posti
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Rivoluzione civile è precipitata nel caos. L'ex pm Antonio Ingroia è deciso ad andare avanti alle Amministrative, per Luigi De Magistris, Rc invece è finita. In una intervista, domenica scorsa, il sindaco di Napoli, amareggiato per i risultati elettorali, salva l'amico e collega, ma punta l'indice contro il movimento che deve "recuperare le idee originarie, che sono state poi inquinate da scarso coraggio e sbagli palesi, come quello di includere vecchi partiti invece di puntare solo su nomi nuovi della società civile". Manetta scarica manetta, insomma. Il divorzio tra ex toghe è servito. Il dissidio - Le parole del sindaco di Napoli che non sono piaciute affatto al fondatore di Rc, che senza battere ciglio, con un'altra intervista, divorzia definitivamente con il sindaco di Napoli che pure era stato uno dei principali artefici della sua discesa in campo. “De Magistris dice che Rivoluzione Civile è morta? Gli rispondo che le nostre strade da oggi si separano”, ha dichiarato l'ex pm al Fatto.  "Ho capito che in politica funziona così: lealtà e amicizia non sempre reggono. Io mi comporto diversamente. Certo, De Magistris ha molti problemi come sindaco: è criticato dai cittadini napoletani e mi rendo conto che voglia proteggersi dall'effetto della sconfitta, anche se ne è corresponsabile", dice Ingroia a Beatrice Borromeo del Fatto Quotidiano, spiegando che anche l'accusa di aver coinvolto i vecchi partiti nel movimento è pretestuosa: "Luigi era d'accordo su tutte le principali decisioni prese, e ci sono testimoni che possono confermarlo". Per il magistrato siciliano, al contrario di quanto sostiene De Magistris, Rivoluzione Civile è viva e vegeta: "Abbiamo ricevuto migliaia di email e lettere dai nostri elettori che ci chiedono di andare avanti. Ci fermano per strada pregandoci di non disperdere il loro voto: 800 mila cittadini ci hanno dato fiducia e non la butterà al vento".  

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