Grillo: "Cacciare a calci gli onorevoli voltagabbana"
Invettiva sul blog: "Una volta eletti, fanno quel c... che gli pare e tradiscono gli elettori". Sospetto: ha paura dei suoi?
Bisognerebbe "cacciare a calci" i parlamentari che cambiano casacca. E' l'auspicio che Beppe Grillo esprime in un post sul suo blog dedicato al fenomeno della "circonvenzione di elettore". Un post dal timing sospetto: proprio da domenica pomeriggio, infatti, a Roma parte la 48 ore dei 156 neo-eletti del Movimento 5 Stelle per decidere linea politica e atteggiamento da tenere in Parlamento. La paura nemmeno troppo velata del comico-leader è che con l'ingresso a Palazzo Madama e Montecitorio i diligenti grillini possano prendersi qualche libertà di troppo, a cominciare dall'appoggio a futuri governi cui Grillo sta dicendo un no secco e pesante. "Elettori gabbati" - Grillo si scaglia contro gli eletti che possono fare, "usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno". La "circonvenzione di elettore", scrive Beppe, "è una pratica molto comune nel Parlamento Italiano, adottata da voltagabbana, opportunisti, corruttibili, cambiacasacca". "L'elettore - continua - al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio. Lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perché mantenga le sue promesse". Il voto, scrive ancora il leader di M5S, "è un contratto tra elettore ed eletto ed è più importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale può essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. E' ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si può votare una legge contraria al programma. Insomma, dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione".