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Renzi: "Restituire i rimborsi elettorali"

Bersanconiglio e Renzi

Il rottamatore risponde a Pizzarotti (o a Beppe?) e apre il dialogo con il Movimento 5 Stelle: "Abolire il finanziamento". Il segretario del Pd? Evaporato

Andrea Tempestini
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  Il segretario Pier Luigi Bersani fa sincera tenerezza. Tende la mano a Beppe Grillo e riceve solo insulti, pernacchie, sfottò, "zombie" e "faccia da culo". Bersani si agita come un dannato per tenere insieme un partito a rischio implosione ma tutti - e dicasi, tutti - lo prendono a coltellate: D'Alema, Veltroni, la portavoce Moretti, Vasco Errani, Del Rio e chi più ne ha più ne metta. Ci sarebbe poi anche Matteo Renzi, il grande rimpianto democratico, che sì, è vero, ha detto che "io non accoltello Bersani", ma in verità un fendente lo ha già  tirato: "Abbiamo perso, abbiamo perso eccome", ha ricordato il rottamatore al segretario quando quest'ultimo si contorceva spiegando che "siamo arrivati uno ma non abbiamo vinto". Tutto questo solo per fotografare la situazione in cui naviga (molto a vista) l'uomo che viene da Bettola. Lo scoglio che ti rottama - E tra le nebbie della navigazione suicida del subcomandante Pier Luigi, oggi, domenica 2 marzo, spunta all'improvviso uno scoglio enorme. Si tratta dell'uomo che "io non lo accoltello", Matteo Renzi. Che succede? Succede che il rottamatore, impegnato in un convegno del Sunia (il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) scende in campo: "Abolire e rinunciare al rimborso elettorale di queste elezioni, immediatamente. Se i partiti rinunciarssero al finanziamento, che vale 45 milioni di euro per il Pd e 43 per Grillo, io credo che daremo risposta a migliaia di famiglie che in questo momento sono fuori casa". Un sasso nel torbido stagno democratico. O meglio, un'entrata a gamba tesa. Smacchiatore kaputt - Soltanto ieri, venerdì 1 marzo, dal suo blog sull'Huffington Post, il sindaco di Parma, Federico Pezzarotti aveva indossato la pettorina del mediatore. "Il Pd vuole trattare con noi? Cominci a restituire il rimborso di questa tornata elettorale". Una condizione sine qua non per aprire il dialogo. In molti hanno visto dietro la proposta di Pizzarotti un escamotage (magari suggerito dall'altissimo della vita di Grillo-Casaleggio?) per provare ad aprire l'improbabile dialogo tra Pd e Cinque stelle. Ed ecco che, a distanza di poche ore, mentre Bersani è impegnato nelle sue lotte di retrovia e fa i conti con una fronda interna sempre più nutrita, a rispondere a Pizzarotti (o a Grillo?) ci pensa proprio Renzi, prima tirato per la giacchetta dal Corriere della Sera (che lo vuole "premier" simil-tecnico), poi veemente nella smentita a Via Solferino ma oggi, di fatto, in campo. Chiaro il messaggio del sindaco di Firenze: "Caro Bersani, con Grillo ci parlo io". Ovvio anche il sottinteso: Bersani è finito, esautorato.  

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