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Berlusconi, De Gregorio: "Non sono stato costretto a parlare dai pm"

Sergio De Gregorio

Il senatore smentisce il Cav, secondo il quale fu ricattato dai giudici. E Romano Prodi rincara: "Attentato alla democrazia"

Sebastiano Solano
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La strategia di accerchiamento delle procure nei confronti di Silvio Berlusconi può ora avvalersi anche del supporto del protagonista dell'ultimo caso: Sergio De Gregorio, colui che, secondo le toghe napoletane, avrebbe ricevuto dall'entourage del Cavaliere dei soldi in cambio della sua sfiducia al governo Prodi II. L'ipotesi ora viene rafforzata dalla confessione dall'ex senatore dipietrista, che avrebbe sottoscritto la circostanza a verbale.  Così De Gregorio - La confessione, secondo Berlusconi, sarebbe però stata estorta a De Gregorio dalla procura partenopea con il più classico dei ricatti: "O ci dici qualcosa contro Berlusconi o vai in galera". In una nota inviata alle agenzie, il presidente del movimento Italiani nel Mondo ha però smentito la ricostruzione fatta dall'ex-premier: "In relazione a notizie di stampa dalle quali si apprende che sarei stato 'costretto dai pm' a rendere dichiarazioni accusatorie contro l'onorevole Berlusconi, mi corre l'obbligo di precisare che la mia scelta di sottopormi ad interrogatorio è stata il frutto di una mia libera determinazione". Prodi a gama tesa - Sulla vicenda è intervenuto anche la vittima della presunta compravendita dei senatori, Romano Prodi, che al Tg1 ha dichiarato: "'E' un episodio tristissimo, se le cose sono cosi' si tratta di un vero attentato alla democrazia, io esigo chiarezza perche' non si puo' cambiare la storia di un Paese con l'acquisto dei parlamentari''.

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