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La strategia di Monti:aspettare che il Cavfinisca in prigione

Il partito del Prof è fermo al palo. Ma se Berlusconi finisse dentro, per i montiani sarebbe facile fare scouting tra i parlamentari di un Pdl senza guida e allo sbando

Matteo Legnani
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  Non c'è solo la sinistra a guardare con "fiducia" al "lavoro" della giustizia nei confronti di Silvio Berlusconi. Ora che l'esito del voto ha respinto al mittente le ambizioni politiche del premier uscente Mario Monti, l'assedio delle toghe al Cavaliere è uno scenario che anche dalle parti di Scelta civica si guarda con interesse. Il partito del Prof, infatti, è fermo al palo: non ha radicamento sul territorio, ha poche risorse finanziarie, è tuttora diviso nelle sue componenti Italia futura e "riccardiana". E giusto l'altro ieri i montezemoliani hanno ribadito la loro intenzione di non "sciogliersi" in Scelta civica. Così com'è, "Forza-Monti" non va da nessuna parte. E i suoi pochi senatori e deputati sono destinati a fare le belle statuine dei due rami del Parlamento. Non è un caso che di Monti e dei montiani in questi tre giorni dal voto non sia sia quasi parlato. E che tutti i possibili scenari di intesa per dare vita a un governo stiano passando sopra la loro testa. Ma, c'è un ma. Il Cavaliere è atteso, da qui a poche settimane, da ben tre sentenze in tribunale: quella sul caso Ruby, quella per i diritti Mediaset e quella sul caso Unipol. Senza contare l'ennesima indagine avviata nei suoi confronti per la presunta corruzione del senatore De Gregorio. Insomma, è possibile, se non probabile, che di qui a un anno o poco più il Cavaliere si trovi sul gruppone una sentenza definitiva, di fronte alla quale la Camera di appartenenza (in questo caso il Senato, visto che Berlusconi è stato eletto a Palazzo Madama) sarebbe chiamata a esprimersi sull'autorizzazione a procedere  alla sua carcerazione. Cosa assai probabile, con un voto per il sì quasi scontato da parte del Pd e dei 5 stelle. A quel punto, con Cavaliere in galera, per i montiani non sarebbe impresa impossibile fare "scouting" (per usare un termine di Bersani) tra i parlamentari di un Pdl rimasto senza il suo faro e quindi allo sbando. Il partito del prof sarebbe infatti l'approdo più probabile per i pidiellini intenzionali a cambiare casacca. L'importante, per gli uomini del Prof, è non tornare al voto a breve. Ma avere un governo, qualunque sia, che tiri avanti per un annetto, un annetto e mezzo. Aspettando che le toghe facciano il loro corso.    

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