Le "tavole della legge":il decalogo di Grilloper i suoi parlamentari
Eccole, le tavole della legge a 5 Stelle. Una sorta di manualetto per i neoeletti, che devono restare fedeli al dittatore Beppe Grillo: pena, l'espulsione. Ed è proprio in queste tavole della legge che si trova una risposta alla possibile e improbabile alleanza tra grillini e Partito Democratico. Il gran capo Beppe, con tutta probabilità aiutato nella "vergatura" dal guru Gian Roberto Casaleggio, spiega che "i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi". Tradotto: niente fiducia. E questo rende ardua la creazione di un governo, a prescindere dal balletto di Grillo, dagli insulti allo smacchiatore fallito, Pier Luigi Bersani, e dalle mosse del fallimentare segretario democrat. Insomma, una norma del "Codice di comportamento eletti Movimento 5 Stelle in Parlamento" (consultabile sul sito del leader) blocca la strada alle intese. Il codice, fa sapere Grillo, "dovrà essere inserito nello stesso statuto di cui il gruppo parlamentare dovrà dotarsi". Ma vediamole, una per una, queste regole a Cinque stelle (un elenco di 18 punti). Rotazione delle cariche - In nome del principio della democarazia diretta e in nome della volontà di tagliare la Casta, ecco che i neo deputati e senatori dovranno sottostare alla rotazione trimestrale della carica di presidente di gruppo e di portavoce. Inoltre dovranno "rifiutare l'appellativo di onorevole e optare per il termine cittadina o cittadino". Divieto "di tv" - Confermato il divieto di partecipare ai talk show televisivi: insomma, niente contraddittorio per i Parlamentari a 5 Stella. La comunicazione viene affidata al canale YouTube, dove il Codice prevede che le votazioni parlamentari vengano "motivate e spiegate giornalmente con un video" (in ossequio alla inesistente trasparenza). I grillini creano un precedente: i parlamentari, di fatto, non dovranno rispondere agli italiani di quello che fanno. Basta un video. Roba che soltanto Bin Laden... Comunica il leader - Beppe Grillo si riserva la facoltà di coordinare la comunicazione delle attività parlamentari. Il codice recita: "Il Regolamento della Camera dei Deputati e del Senato prevede che a ciascun gruppo parlamentare vengano assegnati dall'Ufficio di Presidenza contributi da destinarsi agli scopi istituzionali riferiti all'attività parlamentare, nonché alle 'funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili'. La costituzione di due 'gruppi di comunicazione', uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonché di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili. Ogni gruppo avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del M5S e con il blog di Beppe Grillo". Insomma, decide tutto il dittatore a Cinque Stelle. E se ancora non bastasse, il Codice aggiunge: "La concreta destinazione delle risorse del gruppo parlamentare ad una struttura di comunicazione a supporto delle attività di Camera e Senato su designazione di Beppe Grillo deve costituire oggetto di specifica previsione nello Statuto di cui lo stesso gruppo parlamentare dovrà dotarsi per il suo funzionamento. E' quindi necessaria l'assunzione di un esplicito e specifico impegno in tal senso da parte di ciascun singolo candidato del M5S al Parlamento prima delle votazioni per le liste elettorali con l'adesione formale a questo documento". Il condannato si dimette - Nel capitolo "Trasparenza" si prevedono "votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S". Ma non solo. Si specifica che "obbligatoriamente se condannato, anche solo in primo grado", ci si deve dimettere. Mentre "nel caso di rinvio a giudizio sarà invece sua facoltà decidere se lasciare l'incarico". Le norme obbligano inoltre a una "rendicontazione delle spese mensili per l'attività parlamentare", dai viaggi, al vitto, agli alloggi, etc. Lo stipendio - Per quel che riguarda la retribuzione dei Parlamentari a 5 stelle, si stabilisce che "l'indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all'assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Iniziativa dal basso - Le tavole della legge di Beppe prevedono anche che "le richieste di proposte di legge originate dal portale del Movimento 5 Stelle attraverso gli iscritti dovranno obbligatoriamente essere portate in aula se votate da almeno il 20% dei partecipanti. I gruppi parlamentari potranno comunque valutare ogni singola proposta anche se sotto la soglia del 20%". Come ti siluro - Ovviamente, si parla delle tanto dibattute espulsioni, che hanno già contraddistinto la giovane storia del movimento. A decidere su quelle che possono risultare "palesi violazioni" delle regole di comportamento, e quindi sulle conseguenti espulsioni, saranno "i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato" che potranno "proporre l'espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza". E ancora: "L'espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on-line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza".