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Fare: si dimette Silvia Enrico e tutto il direttivo nazionale

Boldrin attacca: "Pusillanimi e arrivisti di terzo livello". La bella Silvia nel mirino: e fa un passo indietro

Sebastiano Solano
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  Oscar Giannino non è riuscito, come pure era nelle sue intenzioni, a Fermare il declino. Anzi, ha accelerato quello suo, personale, e del suo movimento politico. Che ora sembra in preda alla peggiore delle isterie. Dopo le dimissioni di Luigi Zingales per la nota vicenda delle lauree, Giannino stesso aveva lasciato la presidenza, sostituito da Silvia Enrico. Ma il nome della Enrico non era però andato giù a Luigi Boldrin, che a sua volta aveva lasciato il movimento. Ora, in quello che pare un irrefrenabile corto-circuito, è Silvia Enrico, insieme a tutto il direttivo nazionale, a dimettersi. E Boldrin a rientrare. Bordate Boldrin - Ma partiamo dall'inizio. Zingales denuncia le malefatte di Giannino che si dimette, dopo che i media "hanno asfaltato la sua vita privata". Dallo sfogo di Zingales, infatti, parte una sorta di "scavo archeologico" sul vissuto di Giannino e si scopre, tra le altre cose, che: primo, non ha conseguito il master; secondo, non ha nessuna delle due lauree di cui si vantava; terzo, non ha mai partecipato allo Zecchino d'Oro. Prende il suo posto, a pochi giorni dal voto, la bella Silvia Enrico, avvocato ligure specializzata in diritto societario, fino ad allora coordinatrice nazionale del movimento. Nomina che, sin dall'inizio, non era andata giù a Boldrin che con una serie di velenosi tweet aveva abbandonato il movimento: "Mi vergogno di aver fondato un movimento e di avergli regalato le mie idee, oltre a sei mesi della mia vita, perché poi finisse in mano a pusillanimi ed arrivisti di terzo livello come costoro", una delle tante frecciate. Il riferimento, evidentemente, era alla neo-eletta leader di Fare che, però, oggi si è dimessa con uno scarno comunicato pubblicato sul sito del movimento fondato da Giannino. Scrive la Enrico: "Purtroppo, preso atto delle difficoltà ad attuare in un clima di serenità le delibere sulla revisione dello statuto e la convocazione dei congressi, non posso fare altro che rassegnare le mie dimissioni e quelle di tutta la direzione nazionale". Questioni politche, ma non solo. Qualche giorno fa una persona aveva chiamato alla trasmissione radiofonica La Zanzara, su Radio 24, chiedendo la restituzione dei soldi versati come aderente al movimento. In diretta, Boldrin aveva promesso di restituire il tutto. Oggi però lo stesso Boldrin scrive: "Invece di raccogliere le richieste di restituzione di contributo/donazione da parte di aderenti incazzati ed inviarmele, come hai fatto stamane, perché non hai cominciato a pubblicare il bilancio?". Dopo le dimissioni della Enrico, Boldrin è di nuovo rientrato. A prescindere da chi abbia torto o ragione, la sensazione è che la telenovela-Giannino continuerà ancora per un po'.  

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