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Premier, Camera e SenatoEcco tutte le ipotesi

Renzi, Visco, Finocchiaro, Amato

Renzi e Amato per Palazzo Chigi, ma ci sono anche i tecnici Visco e Saccomanni. Finocchiaro e il Cav per Palazzo Madama, Montecitorio ai 5 stelle

Matteo Legnani
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L'uomo "obbligato" a governare è lui: Pier Luigi Bersani. Il suo partito è arrivato primo, ma non ha vinto. Ed è in questa posizione che, con ogni probabilità, a lui per primo (ma non vincitore) il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affiderà l'incarico di formare un governo nelle consultazioni che partiranno una volta insediato il nuovo Parlamento. Ma prima di ciò le camere dovranno avere ciascuna un presidente. E le due nomine verranno formulate con un occhio a Palazzo Chigi, con l'obiettivo di spianare la strada all'indicazione di un presidente incaricato che possa poi ragionevolmente avere la fiducia proprio dalle due camere. La nomina più delicata (anche per l'intricata situazione degli equilibri politici dell'aula) è sicuramente quella del Senato. Tra i democratici si è fatto il nome di Angela Finocchiaro, mentre nel centrodestra lo stesso Silvio Berlusconi (messo da parte, almeno per ora, l'obiettivo di fare il ministro dell'Economia) si è detto interessato alla posizione di seconda carica dello Stato. Per la Camera dei deputati, invece, sembra sempre più farsi largo di una guida a 5 Stelle (che sarebbe il modo tangibile ed evidente per riconoscere ai grillini il successo elettorale ottenuto pochi giorni fa). E il primo nome che è circolato è quello di Marta Grande, la venticinquenne che si è già guadagnata il soprannome di "Pivetti 2.0". Dalle nomine ai vertici dei due rami del Parlamento e della conseguente "soddisfazione" delle forse politiche dipenderà il carattere più o meno "politico" del prossimo inquilino di Palazzo Chigi. Se Bersani non dovesse (o non volesse) farcela, ci sono fette importanti del partito Democratico (Fioroni, Delrio, Orfini) che premono per accelerare l'ascesa del sindaco di Firenze sconfitto alle primarie Matteo Renzi da sindaco di Firenze a presidente del Consiglio (renzi sarebbe l'inevitabile candidato premier del centrosinistra in un ritorno anticipato alle urne). Virando su una nomina pur sempre politica ma dal carattere più "istituzionale", il nome che circola sempre ("Esce lui più di me" ha commentato l'interessato) è quello dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, tante volte ministro nella Prima Repubblica e già protagonista di un passaggio a Palazzo Chigi a guida di un governo tecnico e di "garanzia" durante la tempesta di Tangentopoli. E poi ci sono i tecnici: da Visco (no, non l'ex ministro "vampiro", ma l'Ignazio attuale governatore della Banca d'Italia) al suo direttore generale Fabrizio saccomanni, al vicesegretario dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) Pier Carlo Padoan. Una cosa sola è certa: si naviga a vista e di giorno in giorno.

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