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Partiti tradizionali bocciatiIl Pdl perde metà degli elettoriBersani ne brucia un terzo

Per la Lega è stata una caporetto: dall'8,3 è scesa al 4,1%. Stesso discorso per la Destra di Storace: dal 2,4% arriva a mala pena al 6%

Nicoletta Orlandi Posti
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  A bocce ferme l'analisi del voto decreta la sconfitta di tutti i vecchi schieramenti a favore del "nuovo" che veste innanzitutto i panni dei grillini, ma anche il loden del professor Monti. Il Movimento Cinque Stelle, secondo la fotografia scattata da Renato Mannheimer sul Corriere della Sera, ha attratto infatti voti in misura simile da ex elettori Pdl e Pd, ma anche (circa il 20% degli attuali votanti per il M5S) da chi, alle precedenti Politiche del 2008, aveva deciso di astenersi ed è stato questa volta motivato dal comico genovese a partecipare. Ancora, una parte consistente (16%) dei suffragi per Grillo proviene dai giovanissimi che si sono recati alle urne per la prima volta. Per quanto riguarda lo schieramento del premier uscente, Mario Monti, seppure non abbia conseguito il risultato che immaginava (3 milioni di suffragi), di certo ha sottratto un consistente numero di voti all'Udc. Del resto il partito di Pierferdinando Casini ha registrato un vero e proprio tracollo di preferenze: dai 2 milioni di voti delle politiche del 2008, è passato a poco più di un quarto: 610 mila voti. C'è da dire comunque che il Pdl, così come il Pd e la Lega al di là di Grillo hanno subito una sonora bocciatori dagli elettori storici che hanno preferito astenersi pur di votarli. Il Popolo delle Libertà fa notare Mannheimer ha subito, in confronto al 2008, l'erosione maggiore, perdendo più di 6 milioni di voti. Solo circa metà degli elettori di Berlusconi ha confermato la propria scelta di cinque anni fa: molti si sono rifugiati, come già detto, nel Movimento 5 Stelle, ma anche, in misura maggiore (24%), verso l'astensione che si è fortemente accresciuta. La campagna elettorale di Berlusconi è riuscita comunque a recuperare consensi per il suo partito, che era stimato attorno al 16% a dicembre ed è giunto a sfiorare il 22%. Ma ciò non ha compensato il declino che, peraltro, si era già manifestato quando nel 2009 si è votato per le Europee.  Stesso discorso per il Pd. I democratici che potevano contare su circa 12,5 milioni di consensi nel 2008, adesso hanno preso circa 8 milioni e 600 mila voti, con un decremento di quasi 4 milioni di consensi con quasi il 16% del suo elettorato passato diretto verso Grillo, ma anche verso Sinistra Ecologia e Libertà che era assente in Parlamento nell'ultima legislatura. Sel, secondo l'analisi del Corriere, aveva ottenuto poco più di 500 mila voti nel 2008, salendo sino a quasi un milione nel 2009 e crescendo di altri 100 mila voti in questa occasione. Nell'insieme, Vendola è riuscito, in controtendenza con le altre forze politiche, a recuperare più di 500 mila voti negli ultimi cinque anni.  Nonostante Bobo Maroni sia riuscito a farsi eleggere governatore della Lombardia, anche la Lega ha registrato una "caporetto": metà dei suffragi sono andati in fumo. Ecco i numeri: dai 3 milioni del 2008 il Carroccio è passato a meno di metà, 1 milione e 400 mila voti con significativi cali in Lombardia dove ha perso quasi 600 mila voti; più di 500 mila nel Veneto e oltre 600 mila in Piemonte. Non è andata meglio per la Destra di Storace che dal 2,4% delle politiche del 2008 si è fermata a un misero 0,6%.  

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