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Bersani vuole dimettersi ma il Pd lo tiene lì a prendere gli schiaffi

Eliana Giusto
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Per il Pd, per il suo segretario Pierluigi Bersani è una Caporetto. Il Movimento cinque stelle è il primo partito, Berlusconi più vivo che mai. I numeri alla Camera e al Senato non sono sufficienti per governare ma lo obbligano comunque a prendersi delle responsabilità: "Le gestiremo nell'interesse del Paese", dice amaro. Dal suo "bunker" Bersani non esce. L'incredulità di fronte ai risultati di Beppe Grillo è totale: "E' un voto di rottura, la fine di un ciclo politico. La nostra proposta non è stata all'altezza della crisi", riporta Repubblica. La tentazione del segretario è di mollare. Vuole dimettersi Bersani ma il Pd non glielo consente, non può permetterselo. Ora bisogna cercare di guidare un governo di programma, trovare un accordo con i grillini per cambiare la legge elettorale e la costituzione per dimezzare il numero dei parlamentari e gli stipendi. Poi magari si può tornare al voto. A quel punto il candidato premier potrebbe essere Matteo Renzi. Sul web sono già in fibrillazione: "Renzi, salvaci tu", "Matteo, ora o mai più". Bersani insomma resterà l'uomo della sconfitta.

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