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Elezioni, le urne sono chiuse ma sappiamo già chi ha vinto

Bersani, Berlusconi, Grillo, Monti: tutti sperano di spuntarla. Ma la verità è un'altra

Lucia Esposito
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Le urne si sono chiuse alle 15, si parte con le operazioni di scrutinio che termineranno alle 14 di domani, martedì 26 febbraio. Tutta l'Italia con il fiato sospeso aspetta di sapere chi è il vincitore. Impazzano pronostici, ipotesi e scenari sulla composizione del Parlamento della XVII legislatura. A contendersi il titolo di primo ministro il leader del Pd Pier Luigi Bersani che, sin dall'inizio della campagna elettorale, i sondaggisti davano per vincente prima con un vantaggio di una decina di punti, vantaggio che è stato via via rosicato da Silvio Berlusconi, e dall'avanzata di Beppe Grillo. Mentre, quindi si aspetta, il nome del vincitore, dei vincitori ci sono già: gli astenuti (alle 22 di ieri sera, domenica 24 febbraio, gli elettori che erano andati alle urne erano in calo del 7,3% , più alta l'affluenza alle Regionali). Alle 22 affluenza al 55%, nel 2008 erano al 62,8. E l'ultimo dato, proveniente dall'Abruzzo e risalente alle 14.20, conferma la tendenza: -7 per cento. Non solo il maltempo - Un esercito di persone che hanno disertato le urne. I sondaggisti e i sociologi si sono subito scatenati cercando di capire se a influire sul non voto sia stato più il maltempo che ha caratterizzato  la domenica elettorale. Per la prima volta nella storia della Repubblica si è votato in inverno, ma forse più che il generale inverno ad allontanare i cittadini dalle urne è stata la disaffezione verso la politica. Una misto di rassegnazione e disinteresse che, in alcuni sfocia (come evidenzia il sonsaggista Renato Mannheimer) in disprezzo assoluto. La politica vista come il regno dei privilegi, il Parlamento considerato la culla della Casta sono il primo indiscutibile dato che emerge da queste elezioni. Mentre questa disaffezione nei giovani è confluita nel Movimento 5 Stelle, nelle altre classi di età, soprattutto tra gli over 50, il disinteresse si è tradotto nel non voto. In attesa quindi che arrivano i primi instant poll, gli astenuti possono già esultare: la loro assenza si è fortemente notata. 

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