Bersani si gioca il padre per Grillo:"Io sono figlio di un meccaniconon sono un miliardario come lui"
Il 20 per cento del Movimento Cinque Stelle fa paura. Il segretario del Pd non sa che fare per fermarlo e mette sul piatto la storia della sua famiglia per un pugno di voti
La sfida per la campagna elettorale si gioca anche dal meccanico. Già perchè Pier Luigi Bersani per fermare la corsa di Beppe Grillo non sa più che fare e tira in mezzo anche suo padre: "Io non sono un uomo solo al comando, mi sono messo in gioco, ho fatto le primarie con più di tre milioni di persone, giro per strada e guardo la gente in faccia. A differenza di Grillo che urla, non scappo davanti a una domanda. Lasciamo stare perbacco: son figlio di un meccanico non sono un miliardario". Attacco ai Cinque Stelle - Bersani attacca senza mezzi termini il leader del Movimento a Cinque Stelle e lo accusa di tenere toni da insulto nei suoi comizi: "Io non mi preoccupo degli insulti a me, quelli vanno e vengono, mi preoccupo dei figli suoi o miei. Non dico che siamo innocenti ma ci siamo messi in gioco e abbiamo capito più di altri il problema". Bersani è ormai alla frutta. Prima parla di scouting in parlamento tra i futuri onorevoli e senatori a Cinque Stelle e poi attacca Beppe. Però all'idea di portare qualche grillino dalla sua parte non ci rinuncia e ribadisce: "Quando dico scouting dei parlamentari eletti con Grillo non intendo compravendita di parlamentari come ha fatto Berlusconi - ha spiegato il leader Pd ai microfoni di Uno Mattina - voglio dire che verificheremo se discuteranno dei problemi del Paese o aspetteranno gli ordini da fuori".