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Albertini, ipotesi firme false: indaga la Procura di Cremona

Nel mirino delle toghe trenta autografi che sarebbero stati utilizzati sia per la liste del Prof in parlamento sia per quella dell'ex sindaco in Lombardia

Matteo Legnani
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  Il copione si ripete. La Procura di Cremona ha aperto oggi, a tre giorni dal voto, un'inchiesta con l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico materiale e ideologico in relazione a una trentina di presunte firme false raccolte a sostegno della Lista Albertini e della Lista Monti in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia. La notizia, anticipata dal sito 'Cremona oggi' è stata confermata da fonti investigative. In Procura è arrivato nei giorni scorsi un rapporto firmato dalla Digos di Cremona dal quale emergerebbero doppie firme per la Lista Monti e la Lista Albertini, poi disconosciute davanti agli inquirenti dagli stessi firmatari. Gli elenchi contenenti le presunte firme fasulle sono stati sequestrati. Sarebbero cittadini che hanno apposto la firma per la presentazione della Lista Monti e poi si sarebbero trovati anche tra i firmatari di quella di Albertini, candidato al Pirellone. Al momento c'è un solo indagato anche se non è escluso che, nelle prossime ore, l'indagine si allarghi. Quello delle firme false è un copione che in Lombardia si trascina dalle elezioni regionali 2010, che videro la vittoria di Roberto Formigoni. Furono i radicali, in quell'occasione, a denunciare elenchi di firme false a sostegno della Lista Formigoni e a dare avvio all'indagine che ha portato al rinvio a giudizio del presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e di quattro consiglieri provinciali: Massimo Turci, Barbara Calzavara, Nicolò Mardegan e Marco Martino. Secondo l'accusa, in quell'occasione le firme false furono 926. Sull'inchiesta ha preso posizione Gabriele Albertini che dopo la notizia ha affermato: "In merito a quanto pubblicato dai quotidiani online di Cremona rimango sinceramente sbigottito”, dichiara Gabriele Albertini candidato alla Presidenza di Regione Lombardia. La vicenda riguarderebbe irregolarità su 30 firme su un totale di 641 raccolte nella Provincia di Cremona (richieste minimo 500 firme). Una volta di più esprimo tutta la mia fiducia sugli accertamenti che Digos e Magistratura stanno compiendo. Qualora dovessero ravvisarsi responsabilità di ogni tipo, saremo inflessibili con tutti coloro che dovessero essere coinvolti  in questa vicenda.  Mai come in questo momento lo slogan della mia campagna: zerocompromessi deve rispondere alla domanda di serietà che i cittadini richiedono. Lo abbiamo promesso agli elettori, lo abbiamo chiesto ai candidati che hanno sottoscritto un codice etico, lo abbiamo richiesto con forza a chiunque ha deciso di sostenere il nostro cammino. Non transigerò in nulla da quest'impegno.”  

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