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"Sono una donnanon una bambola"Ma nello spot Pdlci sono le modelle

Gli azzurri acquistano una pagina su un quotidiano, sottoscritta da centinaia di donne "normali". Ma quelle della foto sono facce scelte da un data base per le agenzie pubblicitarie

Matteo Legnani
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  E poi gli azzurri pretendono di non essere considerati un partito di plastica... Pagina 30 del Corriere della Sera di oggi: a tutta pagina compare un messaggio elettorale col titolo "Sono una donna, non sono una bambola". Segue sbrodolata di clichè femminili e lunga lista di nomi di donne qualunque che sostengono il Pdl: casalinghe, professioniste, commercianti, pensionate, studentesse e via dicendo. Il simbolo del Popolo della libertà e la foto di tre generazioni di donne: una ragazza sui vent'anni, una quarantenne e una ultrasessantenne. Tutte e tre belle e sorridenti. Saranno tre delle donne che hanno firmato la pagina sul Corriere, pensa uno. E invece no. Il blog Nomfup ha lanciato la sfida del fact checking agli internauti: "Mi segnalano via Twitter che le donne utilizzate per annuncio Pdl sul Corriere sarebbero prese su catalogo". Si scopre così che le tre non saranno bambole, ma modelle. Le foto sono state pescate dal data base ad hoc per le agenzie pubblicitarie (Stock exchange). E sono state utilizzate in tutto il mondo per copertine e pubblicità. Ma era così difficile mettere in pagina le foto di tre delle povere criste che hanno sottoscritto l'appello al voto femminile per il Pdl?  

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