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Berlusconi a Porta a Porta: "Grillo un pericolo, dobbiamo fermare la marea"

Il Cav: "L'antipolitica di Beppe è un favore a Bersani. Niente grande coalizione con Monti, lui Fini e Casini staranno fuori dal parlamento"

Giulio Bucchi
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  "Io sono certo che vincerò, arrivare terzo è ipotesi assolutamente irrealizzabile". Silvio Berlusconi, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, mostra ottimismo anche se il "pericolo" di Beppe Grillo è più che vivo che mai. Così lo chiama il Cav, "pericolo": secondo alcuni il Movimento 5 Stelle potrebbe andare ben oltre il 20% pronosticato da qualche settimana dai sondaggisti. L'obiettivo è ora scalzare il Pdl dal secondo posto dela classifica dei partiti, insidiando lo stesso Pd. "Bisogna opporsi alla marea montante guidata dal signor Grillo - avverte Berlusconi da Vespa -, è un capace interlocutore delle folle e sta portando la gente a pensare di picconare la politica mandandoli a casa, mentre manderà Bersani e Vendola al governo. E' una politica solo distruttiva, non c'è nulla di costruttivo. Grillo è un rischio grande per il nostro paese".  No secco a Monti - La giornata è anche dominata dalle ultime dichiarazioni di Monti. Il professore, a Sky Tg24, l'ha buttata là: "La coalizione di centrodestra in realtà è una destra e con questo tipo di formazione credo non ci sarebbe terreno di intesa". Però, aggiunge il premier e leader del Centrino, "senza Berlusconi e senza Lega penso che ci sarebbe la possibilità, al netto del leader storico". Una offerta non nuova, quella di Monti, cui Berlusconi replica secco: "Monti ha perso qualunque credibilità verso il centrodestra, vedrà i risultati delle elezioni, ci ha fatto credere con la sua eleganza di essere un personaggio molto diverso da quello che poi si è appalesato". Il Cav, che continua a definire Monti "una grande delusione" per aver tradito la parola data a lui e al presidente Napolitano di non scendere in politica, si lancia poi in una previsione: "Non cito sondaggi, è una mia previsione: ci sono probabilità che Fini, Casini e Monti insieme non riescano ad entrare in Parlamento". Una bella rivincita nei confronti dei suoi avversari Fini e Casini, rispetto ai quali (aggiungendoci Bersani, il Cav si considera "politicamente un pivellino, loro sono in politica da trent'anni". Anche per questo, porte chiuse a possibili "grandi coalizioni" in stile governo tecnico bis: "Penso che sia molto difficile mettere d'accordo la coalizione dei moderati e liberali con il Pd di Bersani perché i programmi differiscono". Giannino "pittoresco" - Si chiude con Oscar Giannino, il fondatore di Fare per Fermare il declino che oggi, mercoledì 20 febbraio, ha rassegnato le proprie dimissioni in seguito allo scandalo delle lauree false in curriculum: "Io non riesco ancora a capire chi riesca a dare il suo voto a un tale personaggio così pittoresco", ribadisce Berlusconi che si dice estraneo alla decisione di Giannino di dimettersi: "Non ho mai chiesto nulla e non mi è mai passato per la testa di farlo". Nessun vantaggio elettorale, tra l'altro, per il Pdl: "Non credo che i voti di Giannino vengano a noi, perché c'è stato un contrasto molto forte, avendo lui dichiarato che la sua soddisfazione massima sarebbe stata farci perdere in Lombardia".  

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