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Giannino, scandalo curriculum: verso le dimissioni

Ignazio Stagno
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Oscar Giannino sta per lasciare Fare per Fermare il declino. Travolto dall'accusa di Luigi Zingales di aver mentito sul suo curriculum, il giornalista-economista medita le dimissioni. Potrebbe formalizzarle in giornata. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Milano Finanza-Dow Jones la direzione dovrebbe respingere le dimissioni di Giannino riconfermando la sua leadership nel partito. Una conferma è arrivata da Giannino stesso, interpellato da TgCom24: "Sono pronto a sparire se serve a non danneggiare il mio movimento", ha spiegato. E ancora: "Abbiamo convocato la direzione nazionale domani, per valutare ulteriormente questa vicenda che è di ostacolo al nostro volo e che è fonte per me di grande amarezza. Questa grave, cattiva interpretazione delle mie parole ha provocato l'addio di Zingales. Io spero che ci ripensi, anche se le mie scuse finora non hanno sortito effetti. La direzione potrebbe chiedere anche dei passi indietro e, se questa fosse la risoluzione della direzione, io la farei mia". Intanto Oscar ieri, lunedì 18 febbraio, ha ammesso di avere mentito in merito a un master nel suo curriculum. Il caso è scoppiato dopo che Luigi Zingales, cofondatore di Fare, aveva lasciato il movimento dopo avere scoperto che il giornalista non aveva frequentato alcun master alla Chicago Booth School Of Business.  L'approfondimento / 1: Balle da Oscar Giannino regala il Senato a Berlusconi L'accusa - Zingales aveva scritto ieri su facebook: "I fatti sono i seguenti. Quattro giorni fa, per caso, ho scoperto che Oscar Giannino ha mentito in televisione sulle sue credenziali accademiche, dichiarando di avere un Master alla mia università (Chicago, ndr) anche se non era vero. Anche la sua biografia presso l'Istituto Bruno Leoni ora prontamente rimossa riportava credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false. Questo è un fatto grave, soprattutto per un partito che predica la meritocrazia, la trasparenza, e l'onestà. Ciononostante, il fatto per me ancora più grave è come questo brutto episodio è stato gestito. In una organizzazione che predica meritocrazia, trasparenza, ed onestà, la prima reazione avrebbe dovuta essere una spiegazione di Giannino ai dirigenti del partito, seguita da un chiarimento al pubblico. Invece Oscar si è rifiutato, nonostante io glielo abbia chiesto in ginocchio".  L'approfondimento / 2: La balla da Oscar? Sparisce dalle prime di Corsera, Repubblica e Stampa La risposta di Oscar - Subito dopo Giannino aveva risposto al suo "amico" Zingales: "Vorrei chiarire che su questo c'è un equivoco. Io il master non l'ho preso alla Chicago Booth. Sono andato a Chicago a studiare l'inglese e così via. Bastava chiederlo e avrei risposto. Lo chiarisco perché - ha aggiunto - in rete c'è una cosa che monta. Luigi Zingales insegna alla Chigaco Booth, mi è capitato di parlarci ed è uno dei nostri fondatori. Insegna lì. Io sono stato a Chicago da giovane a studiare e - ha concluso - non ho preso il master alla Chicago Booth.  Mi sono state attribuite online lauree e master a Chicago e il mio gravissimo errore è stato non essermene accorto. La discussione su questi titoli su Wikipedia andava avanti da tempo, ma io non uso Wikipedia e non me ne ero accorto. L'equivoco è nato perché io sono stato più volte a Chicago e perché la mia scuola economica di riferimento è quella. Anche il curriculum sbagliato sul sito dell'istituto Bruno Leoni è dovuto ad un giovane stagista che ha preso e messo dentro quanto trovato su Wikipedia". Ma per Zingales è venuto meno il rapporto di fiducia. Ora Giannino potrebbe dire addio alla sua creatura politica.  Non voglio speculare - Intanto a 24 ore dall'esplosione della "grana curriculare", torna a parlare il professor Zingales che sulla bufera che ha investito Giannino afferama: "Non voglio speculare su questa vicenda, che è molto triste. Ho detto tutto quello che dovevo dire e, come ho già spiegato chiaramente nella lettera, mi sono dimesso perché una bugia in tv rompe il legame di fiducia tra rappresentanti politici e cittadini. Perciò non ho voglia di dire altro".

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