Il finto master di Oscarregala al centrodestrala vittoria in Lombardia
di Salvatore Dama «In Germania un ministro accusato di aver copiato un terzo della sua tesi di laurea ha dato le dimissioni. Giannino ha fatto circolare sulla rete titoli accademici che non ha mai avuto. Una persona perbene seguirebbe l'esempio del ministro tedesco e in Germania sarebbe già andato a casa». A Silvio Berlusconi questo assist serviva proprio. Erano giorni che attaccava Oscar Giannino, ma con argomentazioni poco convincenti. Aveva provato a ridicolizzarlo per il suo guardaroba, ma senza fare breccia. Mentre il candidato premier di Fare per fermare il declino continuava a essere una presenza ingombrante nei sondaggi. Anche quelli che ha in mano il Cavaliere. Un incomodo. Perché la lista del giornalista succhia via voti al bacino elettorale del Pdl e si mette di traverso nel tentativo berlusconiano di recuperare quanti più azzurri delusi sia possibile. L'approfondimento: La balla da Oscar? Sparisce dalle prime di Corsera, Repubblica e Stampa Ma da ieri è tutto più facile: «Giannino è riuscito ad affondarsi da solo», ha sorriso l'ex premier con i suoi. In realtà l'inatteso assist al leader del Popolo delle libertà è arrivato dal braccio destro dell'hipster-candidato, Luigi Zingales. «Ha scoperto che sulla rete ci sono titoli, tra cui un master a Chicago, completamente inventati». Quindi il Cavaliere continua la presa in giro: «La nostra coalizione doveva comprendere Giannino, ma lui stava a Chicago a prendere un master...». Silvio dice di sentire «il clima del '94» ed è certo della «vittoria». Ma sono parole buone per arringare la platea. In realtà dicono che il Cavaliere sia preoccupato dai sondaggi. È vietato divulgarli. Ma l'aria che tira è che la rimonta dell'ex premier si sia arrestata già da una settimana. Berlusconi ha assestato due colpi di grande impatto, con la restituzione dell'Imu e la performance televisiva da Santoro, ma in assenza di nuovi exploit, il Pdl ha patito l'offensiva giudiziaria e la forte crescita di Beppe Grillo: «In Italia i voti si sono sempre distribuiti così: un terzo alla sinistra e due terzi ai moderati. Questi hanno sempre vinto tranne i casi in cui si sono presentati divisi», ha spiegato il Cavaliere. E stavolta in quei due terzi pesca a piene mani anche il Movimento 5 Stelle: «Vedo in lui un pericolo che sottrae voti ai moderati e fa vincere la sinistra». Ma Grillo è un fenomeno non arginabile, allora Berlusconi fa la sua partita su Bersani, provando a polarizzare il confronto sul vecchio schema destra-sinistra. Chiede di poter fare il confronto televisivo solo con lui e spera che «vada a votare l'80 per cento degli aventi diritto», ciò significherebbe la partecipazione dell'elettorato berlusconiano pigro. Il soccorso azzurro. Ed è per questo che Berlusconi ha preso di punta Giannino. Perché i voti che gli porta via Fare per fermare il declino sono quelli che mancherebbero al Cavaliere per ridurre il gap con gli avversari. Ma Berlusconi fa soprattutto i conti con la cartina geografica alla mano. Data per compromessa la corsa a chi arriva primo alla Camera (la coalizione che sostiene Pier Luigi Bersani avrebbe consolidato il suo margine), l'obiettivo rimane il Senato. Non a caso l'ex capo di governo si è programmato le sue ultime uscite nelle Regioni più in bilico. Sabato scorso la Sicilia, ieri la Lombardia (dove il caso Giannino potrebbe avvantaggiare l'asse Pdl-Lega) e la chiusura di campagna elettorale a Napoli: Berlusconi è ancora convinto di poter strappare la Campania al centrosinistra e, con il bonus di senatori ottenuti grazie al premio regionale, rendere ingovernabile Palazzo Madama.Intanto i bookmaker inglesi continuano ad accettare scommesse sulle elezioni italiane. Paddy Power dà Bersani come favorito alla carica di presidente del Consiglio. Mentre il più accreditato come primo ministro di una coalizione allargata è, ovviamente, Mario Monti. Che, tuttavia, secondo i bookie avrà meno del 14 per cento. Fa molta curiosità Grillo: viene data come molto probabile l'ipotesi che il Movimeto 5 Stelle superi il 15,7 per cento. Scommessa bancata a 1,73 (si giocano dieci euro, se ne vincono 17,3). La possibilità che Berlusconi possa essere ancora premier, invece, è pagata sette volte la somma scommessa. Sono molto delusi quegli investitori che avevano scommesso su Fare per fermare il declino. Non attraverso i bookmaker, ma finanziando direttamente la campagna elettorale con donazioni private al partito di Oscar Giannino. Dopo il caso di ieri - la voce arriva da ambienti del Pdl - alcuni sarebbero pronti a chiedere indietro i propri soldi.