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Euro, la Germania non si fida dell'Italia: le aziende tedesche pensano già in lire

Nonostante la "cura Merkel" di Monti, la Mercedes emette un bond con la clausola su una possibile nostra uscita dall'euro

Giulio Bucchi
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  di Ugo Bertone La cautela non è mai troppa. La controllata finanziaria di Mercedes Italia ha appena emesso un'obbligazione per 150 milioni garantita dalla casa madre di Stoccarda con una clausola inedita: in caso di uscita dell'Italia dall'euro, interessi ed ammortamento del titolo, scadenza 2015, saranno pagati nella valuta legale esistente in quel momento nel nostro Paese. Grazie a questa clausola, riportata dall'edizione di ieri della Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'emissione della  «Mercedes Benz Financial Services Italia»  è  stata valutata dall'agenzia di rating Moody's con un  «A3», analogo a quello riservato all'azienda automobilistica tedesca.  La stessa Faz scrive che in questo modo viene ridotto il rischio che l'affiliata italiana dell'azienda tedesca debba remunerare le proprie obbligazioni nel più caro euro nel caso in cui l'Italia dovesse abbandonare la moneta unica ed introducesse una nuova lira con un tasso di cambio più debole. Una spiegazione che  non convince più di tanto: i sottoscrittori del bond potrebbero rivendicare un rendimento più elevato a fronte del rischio dell'uscita dell'Italia dall'eurozona. Ma, al di là degli aspetti tecnici, la scelta di Mercedes Italia segnala l'esistenza di almeno due problemi: uno politico, l'altro di gestione della moneta.   Leggi l'articolo integrale di Ugo Bertone su Libero in edicola oggi, sabato 16 febbraio    

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