Grillo cresce in vista del voto. Pdl e Pd in difficoltà
Niente sondaggi, solo messaggi. Destra e sinistra litigano e si intestano la vittoria alle urne. Ma hanno una paura comune: il comico. Che cresce...
Croce per la sinistra e delizia per il Cavaliere. Croce e delizia evaporata, perché nei giorni che precedono il voto i sondaggi sono vietati. Circolano nelle sedi dei partiti, ma bocche cucite: le cifre non si possono diffondere. Trapela semmai qualche messaggio, più o meno trasversale. Un messaggio che però non deve necessariamente andare nella direzione delle cifre analizzate e guardate con ansia ossessiva in via del Nazareno come in via dell'Umiltà, a casa di Monti tra una pipì e l'altra del cagnetto Empy e da Beppe Grillo nel suo probabile filo diretto con Casaleggio via email. Qui sinistra - Niente sondaggi. Restano i messaggi. Da un lato il Partito Democratico che continua a sbandierare una prossima vittoria di cui nemmeno loro sono troppo convinti. Per Bersani il risultato alla Camera è scontato: "A Montecitorio adesso il divario è incolmabile". Al Senato, invece, "c'è ancora da combattere soprattutto in Sicilia e in Lombardia". Insomma a Palazzo Madama il risultato sarebbe da consolidare, non da conquistare (eppure secondo gli ultimi sondaggi che potevano circolare i democrat, al Senato, inseguivano). Qui destra - Dall'altro lato c'è Silvio Berlusconi. Si deve tappare la bocca, non può dire nemmeno una cifra di tutte quelle che legge quotidianamente nei report che la fida Ghisleri fa scivolare sulla sua scrivania. Si limita a caricare i suoi: "La rimonta è quasi compiuta". E ancora: "Siamo in corsia di sorpasso". La vittoria al Senato è possibile, se non probabile (anche se gli effetti dell'assedio giudiziario in salsa lombarda, ossia Finmeccanica e Formigoni, devono ancora essere soppesati). Secondo i rumors, inoltre, la coalizione di centrodestra potrebbe spuntarla anche alla Camera. Silvio, rispetto a Bersani, usa la strategia inversa. Per consolidare il risultato e attrarre voti non sventola la bandiera della vittoria ma fa sentir odore di sconfitta. E così spiega: "Al Senato non saremo determinati. Infatti Beppe Grillo farà un accordo con la sinistra". Implicitamente esplicito il messaggio: se avete qualche dubbio, non fatelo, non votate per il Movimento 5 Stelle. E Grillo gode... - Ed eccoci a quello che è il vero fulcro dello scacchiere politico, eccoci al centro gravitazionale delle dichiarazioni dei leader delle due coalizioni accreditate di più voti: Beppe Grillo. Il comico ligure, e questo è un finto segreto, preoccupa tutti. Allarma il Pd: il recupero delle 5 Stelle, che con lo tsunami-tour di Grillo starebbero attraendo catinelle di voti, potrebbe minare le possibilità di vittoria alla Camera. Inoltre il Sole 24 Ore avanza un concreto sospetto: molti italiani avrebbero deciso di votare il comico (oppure Berlusconi) senza però dichiararlo ai sondaggisti. E che Grillo, dall'altro lato della barricata, preoccupi anche Berlusconi è evidente, lampante. Lo dimostra il messaggio sulla futuribile alleanza (di fatto) tra Pd e Movimento 5 Stelle. E lo dimostrano anche le piazze stracolme che Grillo sta attraversando nel nord-est, tradizionalmente una storica roccaforte azzurra. In mancanza di sondaggi e in attesa del voto, insomma, Grillo gode. Per scoprire la verità delle urne dovremo attendere ancora una decina di giorni.