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Imu, Irpef, Irap, Iva: tutte le promesse di Berlusconi, Bersani e Monti

Calcolando tutti i tagli proposti da Pdl, Pd e Scelta civica, gli italiani risparmierebbero 135 miliardi. Eccoli, punto per punto

Giulio Bucchi
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Oltre 130 miliardi di riduzione delle tasse. Il calcolo l'ha fatto Repubblica sommando le promesse di tagli di tasse fatte da tutti e tre i maggiori partiti, Pd, Pdl e Lista Monti. Al di là del meccanismo contestabile (si sommano tutte le voci, anche quelle incompatibili), una cosa è certa: sul piatto Bersani, Berlusconi e il Professore hanno messo un bel gruzzolo di miliardi. Coi sondaggi fermi, a 2 settimane dal voto, si può comunque fare in conti in tasca ai contendenti prendendo in esame i temi chiave di questa campagna elettorale: Irpef, Iva, Imu e Irap. Irpef - Il Pdl ha proposto due aliquote (23% e 33%) rimodulando gli scaglioni di reddito del 2014. Scelta Civica, invece, propone entro fine legislatura una riduzione del rapporto tra gettito Irpef e Pil pari all'1% del Pil. Sulle aliquote, il Partito democratico propone la riduzione della prima (dal 23% al 23%) e di quelle intermedie. Interventi anche su detrazioni e deduzioni, con bonus per i figli a partire da 3mila euro. Iva - Berlusconi anche qui è stato categorico: nessun aumento dell'Imposta sul valore aggiunto a partire da luglio 2013 (come previsto dall'ultima finanziaria) e dimezzamento dal 21 al 10% per alcuni beni essenziali, compresa la benzina (che però vedrebbe un aumento delle accise per coprire in parte l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa). Anche Monti e Bersani hanno fatto parziale marcia indietro assicurando che dal prossimo luglio l'Iva non aumenterà di un punto. Imu - E' l'argomento decisivo della sfida elettorale, la prima "proposta choc" del Cavaliere che ha annunciato in caso di vittoria l'abolizione dell'odiatissima tassa sulla prima casa e, in più, la restituzione di quella pagata nel 2012. Un totale di 4 miliardi di euro che secondo Berlusconi sono copribili grazie a dismissioni, rientro di capitali dalla Svizzera, aumento di accise su benzina, giochi e alcool. Monti ha seguito in scia Berlusconi, accodandosi sulle critiche alla "sua" Imu: i centristi propongono il raddoppio della detrazione attualmente prevista (dai 200 euro attuali a 400), oltre a quella per ciascun figlio a carico fino a 26 anni (da 50 a 100 euro). Nel programma di Scelta civica anche l'introduzione di una detrazione ulteriore di 100 euro per le prime case degli anziani soli. Più cauto il Pd: niente abolizione integrale dell'Imu sulla prima casa, ma una modifica in senso "progressivo" con esenzione fino a 400/500 euro per i redditi più bassi. Irap - L'obiettivo del Pdl è ambizioso: azzerare l'imposta più temuta dalle aziende italiane entro i prossimi 5 anni. Il tema del costo del lavoro è al centro anche del programma di Monti, accusato di aver fatto poco o nulla da premier: l'idea è quella di una riduzione progressiva, fino all'eliminazione del monte salari dalla base imponibile. Anche il Pd è per una riduzione graduale attraverso l'eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile.

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