Povero Gabrymollato pure dai suoiI montiani votano Ambrosoli
Dopo la Borletti Buitoni, altri esponenti del centro scelgono la sinistra: "Bisogna voltare pagina". E l'ex sindaco di Milano si fa il suo partito
L'inciucio post-elettorale tra Pd e centristi parte dalla Lombardia. Ad Ilaria Buitoni Borletti, capolista alla Camera per Scelta civica che qualche giorno fa ha dichiarato di votare Umberto Ambrosoli alle elezioni regionali per la Lombardia, si aggiungono ora altri quattro esponenti montiani, tra cui Lorenzo Dellai, presidente della provincia di Trento fino al dicembre scorso. Le motivzioni - Spiega Dellai: "Votare Ambrosoli alle elezioni regionali in Lombardia e Mario Monti a Senato e Camera è un atto di coraggio, che va nell'interesse di tutta la Lombardia. Si tratta di una scelta coerente con le nostre idee - ha proseguito -, perchè è il moneto di voltare pagina". In realtà, il tutto appare tutt'altro che coerente, rivelandosi invece per quello che effettivamente è, ossia do ut des politco-elettorale, un compromesso al ribasso, la cui contropartita per i montiani consiste nel prendere parte alla spartizione delle poltrone nel dopo elezioni, sempre che, si capisce, sia Pierluigi Bersani a vincere le elezioni. Le reazioni - Per Silvio Berlusconi il voto disgiunto "è una contraddizione in termini", mentre Roberto Maroni si dice convinto che il voto disgiunto ci sarà, ma per lui, in quanto - spiega - sento tanta gente che dice che alle politiche voterà per Tizio, Caio e Sempronio e in Lombardia voterà per me". E Albertini si fa il suo partito - Intanto, forse in reazione all'abbandono da parte dei montiani, l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, si fa il suo partito. Presentato oggi a Milano nella sede dell'Unione del commercio, si chiamerà Partito polpolare lombardo per l'Europa. Albertini non ha comunque mancato un affondo polemico nei confronti dei "ribelli": "I cosiddetti montiani scesi in campo oggi sono ben noti alle cronache politiche. Tanto che hanno dovuto chiedere il supporto di Lorenzo Dellai, politico di Trento che non mi risulta voti nella nostra Regione. Mi riferisco per esempio a Savino Pezzotta, che stamane ha usato parole di critica al presidente Monti degne di Fassina e Vendola. Parlo del prefetto Achille Serra, fino a poco tempo fa commissario anticorruzione per il Sindaco barricadero di Napoli Luigi De Magistris. A questi signori si aggiungono personaggi come Emanuela Baio e altri, la cui primogenitura è il Pd. Una sorta di richiamo alle origini".