I "centrini" fiutano la sconfitta:scatta la caccia al colpevole
Scaricabarile tra gli alleati di Monti. Finiani contro Montezemolo: "Scarso impegno". Faida nell'Udc. Cesa e i suoi: "Volevano ucciderci e Casini non ha mosso un dito"
di Fausto Carioti Sono lontani i tempi in cui Pier Ferdinando Casini diceva che per la coalizione centrista sarebbe stato «soddisfacente» ottenere il 20% dei voti e «insoddisfacente arrivare sotto il 15». Eppure sono passate appena due settimane. Ma in questo periodo l'alleanza montiana ha dovuto ridimensionare parecchio le proprie aspettative. Gli ultimi sondaggi prima del black-out imposto dalla par condicio non solo certificano che il tentativo di umanizzare Mario Monti costringendolo a sorridere in televisione, chattare sui social network e mostrare empatia per cose diverse dallo spread (bambini, cani e altre entità organiche) non è servito a smuovere gli elettori. Ma lanciano anche un forte segnale d'allarme ai centristi: la loro coalizione ha perso terreno, avvicinandosi a soglie pericolosissime, che mettono a rischio la sopravvivenza dell'Udc e di Fli nella prossima legislatura. Già alto, il nervosismo tra gli alleati e negli stessi partiti è esploso. L'ora dei veleni è iniziata prima del previsto, tanto da apparire uno scaricabarile preventivo. (...) Come spiega il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, sul quotidiano in edicola sabato 9 febbraio, il centro e i "centrini", a due settimane dal voto fiutano la sconfitta. E così scatta la caccia al colpevole. Tra gli alleati di Mario Monti si passa allo scaricabarile. I finiani accusano Montezemolo: "Scarso impegno". Puntano il dito contro il presidente Ferrari perché si è speso poco in campagna elettorale, limitandosi a qualche visita in piazze marginali. Poi c'è il capitolo dell'Udc, dilaniato da una faida. Cesa e i suoi dichiarano guerra al leader: "Volevano uccidere il partito e Casini non ha mosso un dito". Leggi l'approfondimento di Fausto Carioti su Libero di sabato 9 febbraio