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La Lega Nord e il Matteo Salvini "sionista": deliri e memoria corta di detrattori virtuali (di destra)

Giulio Bucchi
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Il consenso raccolto da Matteo Salvini spaventa un po' la destra italiana che, alleanze o meno in campagna elettorale, non perdono occasione per rimarcare i dovuti distinguo tra l'azione degli ambienti conservatori tradizionali e quella della Lega. Distinguo, ma anche critiche, molte delle quali sparate sui social.   Il sionista - Ai ricorrenti "fascista", "omofobo" e "razzista" della sinistra radicale, le bacheche droite propongono nick più d'antan: "burattinaio", "pifferaio magico", arrivando a chiamare in causa anche il conflitto israelo-palestinese con “sionista”. Strano però che coloro che chiamano Salvini sionista, siano gli stessi che un anno fa condividevano sulle bacheche le foto di Giorgio Almirante, nel centenario della sua nascita. Craxi-Msi - Strano, perché Almirante nel novembre del 1985 è tra coloro che in Parlamento fischiano la relazione di Bettino Craxi sull'Olp: "Sono convinto – spiega il Presidente del Consiglio – che la lotta armata non giovi alla causa palestinese (…) ma non ne contesto la legittimità". Parole chiare, che non lasciano scampo a dubbi. Craxi filo-arabo? No, Craxi statista: per occuparsi di temi delicati come la politica estera è necessario avere capacità di analisi dei contesti socio-culturali e storici dell'area della quale si stra trattando. Obiettività. La partigianeria ideologica la si lascia a casa. Questione di libri - Strano, anche per un altro motivo. I ragazzi del Fronte e del Fuan non sono molto in linea con Almirante e con la leadership missina, anche sulla questione palestinese. Se ne accorge pure La Repubblica (del 30 ottobre 1985), che alle divisioni in seno al partito dedica un servizio. Cos'è cambiato rispetto ad allora? Il contesto, va bene, ma ancora di più è venuta meno quella curiosità che è alla base della ricerca, dello studio, della conoscenza. E che ci fosse un libro nei simboli del PSI e del Fuan può voler dire due cose: straordinaria coincidenza, o interpretazione della cultura come valore indispensabile per l'uomo e per la comunità. Salvini sionista? “Va ciapà i rat”. Sì, dai, risponderebbe così. Perchè in fondo, diciamolo, chi si spreca in deliranti note in bacheca è dissociato dalla realtà, come quelli che in piena crisi pensano a sbiancare gli obelischi capitolini. di Marco Petrelli @marco_petrelli

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