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Più spari al Cav, più voti prende:ci arrivano pure Repubblica e Fatto(spariscono gli attacchi della Ue)

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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  Come spiega Maria Giovanna Maglie, l'Europa si schiera contro Silvio Berlusconi, ma gli fa soltanto un favore. E' un boomerang: più le isituzioni continentali lo attaccano, più si parla di questi attacchi, e più crescono i consensi del Cavaliere. Il suo elettorato, infatti, percepisce l'accerchiamento europeo e comprende che, di fatto, un complotto per far cadere Silvio c'è stato. E ora che Berlusconi torna a fare paura, i protagonisti del complotto stesso tornano a sparare ad alzo zero contro il Cavaliere. L'ultima bordata è arrivata dal commissario Olli Rehn, secondo il quale "Berlusconi non rispettò gli impegni presi e provocò la crisi italiana". Un'ingerenza bella e buona, stigmatizzata da tutto il Pdl Struzzo Repubblica - Ma, come detto, il susseguirsi degli attacchi europei a Berlusconi, per Silvio stesso, ha un effetto balsamico. E anche la stampa nostrana, ora, pare essersene accorta. Partiamo da Repubblica, per esempio, quotidiano fiero oppositore del Cav, che pochi giorni fa strillava sulla prossima espulsione di Berlusconi dal Ppe, e dava credito ad ogni dichiarazione che arrivava dalla Ue sulle ipotetiche negligenze del leader Pdl. Ecco, la stessa Repubblica, oggi, mercoledì 30 gennaio, all'indomani della bordata di Rehn, in prima pagina non trova nemmeno uno spazietto per la notizia. Incredibile, ma vero. L'attacco viene censurato dal foglio di casa De Benedetti. Hanno capito che la loro campagna è controproducente? Forse. Vi sono poi altri casi. Il Corriere della Sera nel catenaccio dell'apertura dà conto delle "critiche" di Bruxelles a Silvio, "si apre un caso". Pochino, no? La Stampa, invece, a quella che pareva essere una notizia eclatante riserva un boxino sotto al titolo di apertura. Incredibilmente...Fatto - Ma arriviamo al caso più eclatante in assoluto, quello del Fatto Quotidiano, un giornale fondato nel nome dell'antiberlusconismo, e che tra le sue penne conta il "gotha" dell'antiberlusconismo stesso: in prima linea, ovviamente, il vicedirettore Marco Manetta Travaglio. Ecco, nella prima pagina di oggi, il Fatto - pazzesco - non dedica nemmeno una riga alle parole di Rehn, secondo il quale Berlusconi sarebbe il primo artefice della crisi italiana nonché un bugiardo, poiché avrebbe disatteso i patti con l'Europa. Forse hanno capito che questa assurda campagna martellante contro Berlusconi è un clamoroso autogol.   

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