Berlusconi: "In Europa con me cambia la musica, la Merkel lo sa"
In Europa, con Silvio Berlusconi, "la musica cambierà". A dirlo è lo stesso Cavaliere, in un'intervista alla free press Pocket in uscita a febbraio, e sembra (ma non è per questioni cronologiche) una risposta all'ennesima entrata dell'Unione europea a favore di Mario Monti. Oggi il commissario Ue agli Affari finanziari Olli Rehn ha spiegato come nell'autunno 2011 il governo Berlusconi non abbia mantenuto gli impegni economici con l'Europa creando problemi alla crescita dell'Italia risolti parzialmente proprio grazie al Professore. Un giudizio (elettorale) non richiesto che ha provocato la reazione stizzita del Pdl. E le parole di Berlusconi sembrano un avvertimento ai vertici europei. "La Merkel lo sa: se vinco io..." - "Per governare ho chiesto e ottenuto il consenso degli italiani, non quello della signora Merkel", spiega non a caso il Cavaliere. "Se incontrassi ancora la Merkel da presidente del Consiglio o da ministro? Non avrò bisogno di spiegarle, perché lo sa già che la musica è cambiata rispetto al governo Monti. In ogni caso i rapporti personali tra me e la signora Merkel, come quelli con tutti gli altri leader europei, sono ottimi". Rapporti ottimi sì, dunque, ma l'Italia sarà in grado se necessario di alzare la voce e farsi rispettare. L'europeismo del Cav non è senza condizioni: "Diciamo sì ad un'Europa diversa da questa, sì a un'Europa dei cittadini, con sovranità politica, economica e monetaria - ribadisce Berlusconi -. Ma cedere la sovranità agli Stati Uniti d'Europa, ad un'Europa dei popoli eletta dai cittadini sarebbe ben diverso che cederla ai burocrati di Bruxelles". Stile Rehn, per interdersi.