Rai, salta il confronto tv tra i candidati: no del Pdl
Il Pd ha paura: vuole una puntata con tutti i candidati. Ma Silvio: "Solo con i capi coalizione". E i due conduttori, per ora, rimangono al palo
Niente confronto tv tra i candidati premier delle varie coalizioni, la soluzione che veniva caldeggiata dal Partito Democratico. A Viale Mazzini sembrava ormai tutto fatto, ma il gran rifiuto è arrivato da Silvio Berlusconi, che ha deciso di non accettare un confronto catodico al quale partecipassero anche i candidati minori. Il leader del Pdl, nel dettaglio, ha obiettato che il regolamento della Commissione di Vigilanza della Rai prevede che sia riservato uno spazio solo a chi è leader di coalzione, dunque non a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Oscar Giannino. Secondo le indiscrezioni, il Pd - che come detto preme per un confronto tra tutti i contendenti - sarebbe disposto a spostare il confronto su una rete privata, dovue non vale il regolamento di vigilanza Rai. Il Pdl, però, sarebbe contrario anche a quest'ultima ipotesi. La paura di Bersani - Da via del Nazareno, quartiere generale del Pd, spiegano: "Si tratta di un appiglio un po' ridicolo. Noi siamo decisi: o il confronto si fa tutti insieme o non si fa". Di fatto, Bersani e i suoi hanno paura del faccia a faccia con Berlusconi, e se i candidati a confronto fossero sei, il segretario democrat potrebbe limare i danni. In un uno contro uno, il Cavaliere, infatti lo distruggerebbe. Bersani così non molla, e ribadisce la sua linea: se il dibattito tv a sei fra i candidati alle elezioni non si può fare "me ne vado a Sky. Per quale diavolo di motivo non si può fare il confronto a sei - si chiede Bersani -? Escludiamo Grillo, escludiamo Ingroia, escludiamo Giannino? Dite alla Vigilanza Rai che io, quando c'era da fare le primarie, non l'ho fatto tra i favoriti perché un conto sono i sondaggi, e un conto sono i voti". "Congelati" Vespa e Orfeo - Il confronto Rai si sarebbe dovuto tenere nello stabilimento della ex Dear, in via Nomentana, a Roma. Lo studio era già stato attrezzato per ospitare i confronti tra i capi coalizione. La direzione generale, inoltre, aveva già selezionato la coppia di conduttori: si trattava di Bruno Vespa e di Mario Orfeo, direttore del Tg1. Il format prevedeva tempi uguali per tutti, cronometro alla mano e verifica al secondo. Ma con tutta probabilità non se ne farà nulla, men che meno sabato prossimo in prima serata, così come si immaginava da qualche giorno. Da giorni proseguono i contatti tra le segreterie dei partiti politici delle coalizioni, ai quali partecipavano anche Orfeo e Giancarlo Leone. Ma le posizioni risultano troppo lontane. Nello specifico, Silvio Berlusconi, che ha sempre trattato tramite Paolo Bonaiuti, chiedeva un incontro a tre.