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Monti: "Grande coalizione per le riforme. Rischio manovra a primavera"

Giulio Bucchi
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Manovra aggiuntiva e grande coalizione: Mario Monti prepara gli italiani alle prospettive più plumbee per i prossimi mesi. Uno scenario da incubo che il premier uscente, e aspirante tale, ha disegnato ospite a Omnibus, su La7, dove oltre che parlare di Imu, Irap e Irpef ("Tra 2013 e 2014 le abbasseremo tutte e 3", ha promesso) si è sbilanciato anche sul versante più propriamente politico. Monti-bis - Innanzitutto, le riforme. Monti ha ribadito la necessità di andare a fondo su legge elettorale e taglio dei parlamentari, con modifiche alla Cosituzione. Per fare questo servirà, secondo il leader del Centrino, "un'alleanza allargata". Insomma, se nella prossima legislatura "ci fosse una grande coalizione su alcuni temi di riforma oltre che su quelle costituzionali, non so se avrebbe il sapore della vecchia politica. Forse avrebbe il sapore della politica necessaria". Un Monti-bis a tutti gli effetti, dunque. Manovra di primavera - E potrebbe non essere l'unico bis concesso dal professore, visto che in primavera potrebbe servire all'Italia una manovra aggiuntiva. "Dipende dall'esito del voto - ha spiegato -, anche se nel 2013 il Pil andasse peggio di quanto previsto tempo fa e se fosse negativo questo non porterebbe di per sé la necessità di una manovra, perché l'obiettivo di bilancio è in temini strutturali, non per ciclo. Quindi io escludo la manovra, ma non escludo niente in certi casi di esiti del voto". Una manovra che, secondo Renato Brunetta (Pdl), ci costerà 16 miliardi di euro per rientrare dai disastri economici di riforma del lavoro e pensioni e errori nelle previsioni sul Pil. Il discorso di Monti è chiaro: se dalle urne non uscirà una maggioranza coesa e sicura, il rischio è che l'Italia corra ancora incontro alla speculazione finanziaria e all'assalto dello spread. IE in quel caso Monti si preparerà a tornare in sella, qualunque sia il suo risultato elettorale.  

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