Monti: "Abbasseremo Imu, Irpef e Irap"
"Presenteremo presto un piano per ridurre il gettito di Imu, Irap e Irpef". Lo ha detto Mario Monti a Omnibus, su La7. "Proponiamo misure per bloccare la spesa pubblica corrente al netto degli interessi, con una riduzione spesa pubblica-Pil del 4,5 per cento al termine dei cinque anni. Non vogliamo fare promesse, ma prendere impegni seri". Monti ha poi spiegato: "L'Imu detrazione da 200 a 400 euro; detrazioni per figli a carico fino a 800 euro. Questa riforma dell'Imu renderà l'imposta piu equa e più progressiva. Irap ridotta dal 2014. Meno Irpef dal 2014, a partire dai redditi medio bassi". Irap "favorevole al lavoro" - L'Irap va "ridotta e deve essere favorevole al lavoro", spiega nel dettaglio il professore, con a partire dal 2014 "l'eliminazione del monte salari dalla base imponibile. Alla fine della prossima legislatura puntiamo su un dimezzamento di 11,5 miliardi di euro di imposta in meno in 5 anni sulle imprese". D'Alema e la Cgil - Riguardo alle imprese e al lavoro, Monti ha poi tirato le orecchie a Massimo D'Alema: "Mi offendo un po': voi che siete vecchi, nel senso di senior, sapere bene che criminalizzare i sindacati sarebbe esso stesso criminale. Sono convinto che il sindacato ha avuto, ha e avrà un ruolo determinante in Italia", ha sottolineato il premier rispondendo a D'Alema che aveva criticato il commento di Monti sulla Cgil. "D'Alema ha seguito troppo da vicino il lavoro del governo, insieme al Pd, per ignorare quanto e' stato fatto contro le rendite corporative e contro l'evasione fiscale", ha concluso Monti. Scandalo Mps - Monti però si lava le mani sullo scandalo Mps, una grana non solo finanziaria ma pure politica, visti gli intrecci tra il Monte dei Paschi e il Pd. "Sul tema Mps, che come ogni tema bancario è molto sensibile - spiega il premier - ci sono due aspetti per cui come presidente non intendo entrare: uno sono le responsabilità del passato, oggetto di indagine della magistratura; l'altro, è istituzionalmente corretto lasciare a Vittorio Grilli, che domani interverrà alla Camera, la descrizione e presa di posizione su alcuni aspetti della realtà corrente". In sostanza, dovrà decidere Grilli se commissariare Mps oppure no. I rapporti con il Pd, al di là di stilettate e battutine, sono troppo delicati per rischiare di incrinarli a un mese dal voto.