Mps, Bersani: "Da Monti parole non da persona seria". Pd perde due punti nei sondaggi
L'attacco di Monti al Pd sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena non è andato giù a Pierluigi Bersani: "Non è roba da persona seria, me lo sarei aspettato da Grillo ma non dal professore", ha commentato amaro il segretario democratico. L'impressione è che, al di là della volontà comune di non compromettere un'eventuale, obbligata alleanza post-voto, la distanza tra Bersani e Monti stia aumentando di giorno in giorno. Un po' perché di mezzo c'è il ruolo di Nichi Vendola: Massimo D'Alema, addirittura, l'ha difeso attaccando a sua volta chi tra i centristi ne mette in dubbio l'affidabilità. E Nichi, da par suo, ha affondato su Monti: "Le elezioni le vincerà Bersani e lui non diventerà la sua badante". Mario però non è rimasto zitto e ha ribadito che "io sono avversario della sinistra, in special modo quella di Vendola". Effetto Mps sui sondaggi - La grana maggiore, però, è quella delle responsabilità politiche sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena. Né Bersani né Monti ne usciranno indenni. Il primo è la guida del partito di riferimento dell'istituto e se non altro dal punto di vista etico-morale la sinistra dovrà farsi un ennesimo esame di coscenza. Il secondo, da premier, ha finanziato Mps in crisi emettendo 4 miliardi di Bond (i Monti-bond cui sabato Bankitalia ha dato l'ok). Un prestito, certo, ma dal sicuro effetto boomerang vista la natura della crisi e dello scandalo senese. Ma non c'è dubbio che a livello elettorale a pagare il prezzo più salato sarà il Partito democratico: la fronda legalitaria di Ingroia e quella anti-casta di Grillo eroderanno i voti dei delusi Pd, e secondo le carte in mano a Bersani il primo partito d'Italia avrebbe già perso in questi giorni 2 punti nei sondaggi. Dati pesanti, e potrebbe non essere finita qui: il terrore di Pierluigi è che, andando avanti l'inchiesta, il Pd possa perdere fino a 1 milione e mezzo di voti.