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Pdl, Berlusconi: "Mai col centrino del professorino Monti"

Giulio Bucchi
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Nessuna alleanza possibile con il Centrino e "il Professorino" Monti. Silvio Berlusconi torna all'attacco e torna sulla proposta indecente di Mario Monti, che nei giorni scorsi ha teso una mano al Pdl a patto che metta da parte il Cavaliere, "tappo alle riforme". Concetto ribadito anche oggi, sabato 26 gennaio. "No, io non credo che ci sia nessuna possibilità di collaborazione tra noi e questo 'centrino' che annovera Casini, Monti e Fini. Sono personaggi con cui abbiamo avuto a che fare in passato, e che per tanto riteniamo non siano davvero possibili come nostri interlocutori", ha tagliato corto Berlusconi in un'intervista all'emittente televisiva T9. Poi via a un commento tra il serio e il sarcastico. Con riferimento, per i cinefili, alla celebre commedia sexy all'italiana di Alvaro Vitali, in salsa tecnico-pecoreccia: "Se vinceste cinquanta mila euro al totocalcio a chi li dareste per investirli? A un professorino come Monti che ha sempre visto e guardato l'economia dal buco della serratura della sua aula?". Ma il Cav ce l'ha anche con Bersani, "politico mestierante, come Fini e Casini", con Vendola "che vuole mandare i ricchi all'inferno". "Io gli ho detto - ha proseguito il leader Pdl - che invece mi piacerebbe mandare lui nel paradiso Comunista di una Corea per esempio, dove ancora c'è il comunismo ortodosso". E a proposito di sinistra, non è mancato l'affondo al Partito democratico sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena: "Il Pd non sa gestire una banca, figuriamoci il paese...". Bersani colpito e affondato. Rimonta costante - Berlusconi ha poi parlato delle prospettive elettorali, con il Pdl che appare in rimonta. "Io credo che abbiamo fatto un piccolo miracolo recuperando 10 punti in meno di un mese. I dati che noi abbiamo sono diversi di quelli pubblicati da Repubblica, io credo di più ai dati Euromedia. E confido che i dati Euromedia siano quelli della realtà. Esiste ancora un numero importante di elettori che sono nell'area del non voto. Gran parte di questi elettori, quasi il 50% sono elettori che nel 2008 ci avevano dato il loro voto".  "Noi - aggiunge l'ex premier - contiamo di poterli far riflettere su quella che è stata la causa della loro delusione, il perché noi abbiamo sostenuto i provvedimenti di questo Governo dei tecnici. Ho fiducia nel fatto che noi possiamo portare a casa ancora quel 40% di elettori del 2008. Con questo confido di poter avere la maggioranza con il nostro partito, e solo con il nostro partito in parlamento e di utilizzare subito questa maggioranza per modificare la costituzione e rendere il nostro paese finalmente governabile".  Meno tasse, tagli alla spesa - La ricetta per convincere i delusi è chiara: meno tasse. I 16mld che il Pdl si impegna a ricavare da una riduzione del costo dello Stato "saranno poi divisi in due parti: una parte per quanto riguarda il debito pubblico ed altre cose, l'altra parte per ridurre le imposte sulle imprese, per arrivare alla progressiva sparizione dell'Irap e l'altra metà sulle famiglie per dare il via a quel quoziente familiare che da tempo riteniamo sia il sistema migliore per far gravare meno tasse a chi è gravato da due, tre, quattro figli, rispetto a chi è single". Il compito primario sarà comunque ridurre il costo della macchina dello Stato: l'obiettivo, ambizioso, è tagliare "16 miliardi l'anno per quattro anni e 80 il quinto anno".         

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