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Ingroia sputtana ancora Bersani:"Mi ha offerto poltrone per i miei voti"

L'ex pm accende i riflettori sul "vero" Pd. Un partito che in silenzio propone poltrone in cambio di patti elettorali. "Io facevo proposte politiche ma dal Pd solo posti per i miei"

Ignazio Stagno
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Antonio Ingroia insiste. Il Pd è ormai un chiodo fisso. E dopo le polemiche delle scorse settimane continua a parlare del famoso invito a "desistere" dal Senato ricevuto dal Pd. In pratica Bersani, disperato, aveva chiesto alla toga di non presentare le liste di "Rivoluzione civile" per evitare un cannibalismo di voti al Pd nella corsa verso palazzo Madama. Ingroia con la sua lista infatti ha cominciato ad avere un'impennata preoccupante nei sondaggi. "Rivoluzione civile" viene data tra il 4 al 5 per cento. Con questi numeri nelle ragioni chiave per il Senato la lista togata rischia di rovinare la festa a Bersani e di regalare la vittoria al centrodestra guidato dal Cavaliere. Ora Ingroia smaschera ancora il Pd, parlando di una sorta di trattativa tra lui e Bersani che comunque viaggiava su binari diversi. Pier, vecchio politico navigato voleva comprare il pacchetto Ingroia promettendo "poltrone" al pm e ai suoi. Ingroia invece voleva no del segretario del Pd all'asse con Monti.  "Lancio un appello a Bersani: smettiamo di farci del male, riconosca che l'avversario politico principale dei progressisti è Monti, che rappresenta l'Europa dei poteri forti e non l'Europa dei popoli", ha affermato Ingroia a Lo spoglio, su Sky Tg24 intervistato da Ilaria D'Amico. Ma aggiunto: "Da una parte si proponevano posti, dall'altro si poneva un tema politico: noi proponevamo una distanza dal governo e dall'agenda Monti". Insomma quella di Bersani è stata una vera e propria compravendita di alleanze. Cose da prima Repubblica. E la toga ancora una volta ha fatto vedere il vero volto del candidato premier del centrosinistra.

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