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Lavoro, Angelino Alfano: "Entro agosto via l'articolo 18"

Ignazio Stagno
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"L'articolo 18 va abolito entro la fine di agosto, è solo un totem anni '70, servono atti straordinari". Angelino Alfano rilancia la sua ricetta per incentivare l'occupazione che passa proprio dall'abolizione dell'art.18. In un'intervista a Repubblica, il ministro degli Interni afferma: "Nel Consiglio dei ministri del 29 agosto il governo dovrà approvare l'abolizione dell'articolo 18 per i nuovi assunti. È questa la richiesta del nuovo centrodestra a Renzi. La modifica andrà inserita subito nel decreto Sblocca-Italia. Perché la disoccupazione giovanile "adesso è la priorità" e "il governo deve saper superare i vecchi totem degli anni settanta". E ancora: "L'Italia non cresce da più di un decennio, prendersela con l'ultimo arrivato per un trimestre sotto le aspettative è un esercizio ipocrita. Bisogna invece chiedersi cosa bisogna fare per spingere la macchina Italia in questo tratto ancora in salita".  La battaglia per l'art.18 - Per capire la portata della grande trattativa che potrebbe riaprirsi sull'articolo 18 basta dare un'occhiata alle prime reazioni che, di fronte alla linea alfaniana, sono arrivate dal governo e dai sindacati. "Abolire l'articolo 18? Non crea lavoro, quindi inutile dividersi", è la posizione del ministro Marianna Madia. E anche Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl, ribatte a muso duro: "Sulle modifiche all'articolo 18 si dibatte solo per un puntiglio ideologico, pur di sfuggire ai nodi veri del mercato del lavoro". Tra l'altro, aggiunge, "non lo chiedono neanche le imprese". Eppure, nonostante le prime frizioni, Alfano e i suoi non intendono fermarsi. "Noi non vogliamo dibattiti ideologici. Ma riforme strutturali quelle sì, le vogliamo", mette a verbale Gaetano Quagliariello. Secondo il coordinatore nazionale del Ncd, "il problema è di sostanza. Servono riduzione della spesa, semplificazione e interventi sul mercato del lavoro". 

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