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Bersani: Il voto a Ingroia è inutile per battere la destra

Pier Luigi Bersani

Dal democratico un "sì" al faccia a faccia, ma solo con il "terzo incomodo". Poi l'attacco a Ingroia: "Chi lo vota vuole far vincere la destra"

Andrea Tempestini
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  Davanti alle telecamere di Sky, nella serata di lunedì 21 gennaio, c'era Pier Luigi Bersani. Intervistato da Ilaria D'Amico, lancia la sua sfida a Silvio Berlusconi: "Entriamo in par condicio, si parte tutti alla pari al di là dei sondaggi. Quindi si faccia un confronto con tutti i candidati. Berlusconi o Alfano? Vengano tutti e due...". Il segretario del Pd insiste sul fatto che il candidato premier non è il Cavaliere, e "convoca" i due "pezzi da 90" del Pdl, aprendo comunque al dibattito televisivo.  L'attacco a Silvio - Poi gli insulti a Berlusconi, definito "il capitano che ha portato la nave sugli scogli". La D'Amico suggerisce: "Come Schettino?". E Bersani: "Lo ha detto lei". In precedenza, Bersani aveva definito il Cavaliere un "mago, guarda come gli scono cresciuti i capelli" e "una personalità negativa, ma una personalità in grado di riproporsi con forza e combattività". Sempre su Berlusconi, il leader dei democrat afferma che "di suoi elettori ne conosco. Sono brava gente, poi Berlusconi ha usato certe parole d'ordine che vengono da lontano, come l'abbassamento delle regole sulle tasse, e il tema delle regole non è popolarissimo. Ecco che ha raccolto gli interessi anche di gente non a posto come quella che conosco io". Affondo contro Ingroia - Nell'intervista c'è poi spazio per un nuovo attacco ad Antonio Ingroia, che con la sua Rivoluzione Civile rischia di condannare alla sconfitta il Pd quantomeno al Senato. "Che sinistra è quella che rischia di far vincere la destra - chiede provocatorio Bersani -? Questo è il punto. I voti - ha aggiunto - sono tutti utili, per segnalare un'adesione, per una protesta, ma se si cerca un voto utile per battere la destra e vincere c'è soltanto il centrosinistra. E' questione di gusti, ma per battere la destra il voto utile è per noi. Vince chi arriva primo". Infine una battuta sui sondaggi, di cui l'uomo che viene da Bettola non vuole parlare troppo. Il motivo? Lo terrorizzano. "Il dottore consiglia di non misurare la pressione tutti i giorni - Bersani snocciola la consueta metafora -. Quello che conte è la tendenza di fondo. Il Pd è in flessione nei sondaggi rispetto a qualche settimana fa? Allora eravamo solo in campo, ora c'è un'altra offerta politica. Ma da parte nostra c'è assoluta serenità su questo confronto".  

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