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Liste Pdl, Berlusconi: Dell'Utri fuori, Cosentino sub judice

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri

Liste Pdl, Berlusconi conferma che non ci saranno Scajola, Papa e Milanese. Si tratta per Nick. Dell'Utri da Santo Domingo: "Io resto qua"

Andrea Tempestini
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Per la presentazione delle liste, il Pdl e tutti gli altri partiti, hanno tempo fino alle 20 di lunedì 21 gennaio. Tra gli azzurri il confronto, però, è serratissimo. L'elenco dei nomi cambia e cambierà fino all'ultimo minuto. Nel Pdl lo scontro si consuma tra Angelino Alfano e Denis Verdini: il segretario contrario ai nomi scomodi in lista, il secondo invece fiero oppositore di ogni deriva giustizialista. Il braccio di ferro è serrato. In questo contesto le ultime notizie sui nomi le ha date Silvio Berlusconi in persona, intervistato a SkyTg24. In sintesi, i verdetti: Claudio Scajola e Marcello Dell'Utri fuori, come con tutta probabilità non correranno nemmeno Alfonso Papa, Mauro Milanese e Nicola Cosentino. Proprio su quest'ultimo, il Cavaliere spiega: "Gli ho chiesto un atto di generosità. Comunque - ha aggiunto - su di lui non c'è nulla, e la sua candidatura è ancora sub judice". Margini per un ripensamento, insomma, ce ne sarebbero ancora, ma "Nick" è più fuori che dentro dalle liste della Campania. Su Cosentino, nel pomeriggio di domenica 20 gennaio, ecco il giallo: l'account twitter del Pdl Campania ha postato il link di un articolo del sito Notix, che dava per certa la sua candidatura al Senato, una notizia che però non ha ancora trovato conferme. Dell'Utri: "Resto a Santo Domingo" - Berlusconi "archivia" poi altri due pezzi dal novanta del Pdl: "Dell'Utri e Scajola - ha spiegato - sono sicuramente fuori dalle liste". Sciaboletta Scajola lo aveva annunciato sabato, in prima persona: "Mi ritiro perché non accetto più che la mia moralità sia messa sotto esame". Quanto a Dell'Utri, il balletto pare essere terminato: anche il senatore non sarà candidato. E lui lo conferma: "Sì, faccio un passo indietro per il bene del partito, me lo ha chiesto Berlusconi. Resto qui - ha aggiunto -, a Santo Domingo, dove ho la casa. Ci andrò in vacanza se ci potrò andare", ha spiegato in collegamento telefonico sempre con SkyTg24. Su Scajola, Berlusconi ha puntualizzato: "Ha fatto una dichiarazione, dicendo di volersi sottrarre ad un giudizio. E' stata una scelta, direi generosa, quella di non candidarsi". Papa: "Non ritiro la candidatura" - Il Cav lo mette fuori, ma Alfonso Papa si difende: "Non intendo ritirare la mia candidatura - ha dichiarato dopo le parole di Berlusconi -. Come è noto al Presidente Berlusconi, la mia ferma volontà di portare avanti la battaglia per un sistema carcerario rispettoso della dignità umana e per una riforma organica della giustizia nasce dalla mia esperienza e dal desiderio di dare voce ai troppi che soffrono. Mi era stato chiesto di proseguire nel mio lavoro e così ho fatto - aggiunge Papa - . Se il presidente Berlusconi intenderà far prevalere una linea giustizialista, io ne prenderò atto - conclude - . Mi sembra però inderogabile la necessità che sia Silvio Berlusconi e solo lui ad assumersi una tale responsabilità di tipo politico, culturale e storico". Chi c'è e chi no - Il partito è in ebollizione. Le notizie filtrano. E così si scoprono altre indiscrezioni. Tra chi l'avrebbe spuntata ci sarebbe Luigi Cesaro, che fa pesare la sua scelta di aver rinunciato alla presidenza della Provincia di Napoli per partecipare alle elezioni. In lista dovrebbero esserci anche Denis Verdini e Roberto Formigoni, entrambi indagati. Tra chi invece, stando agli ultimi aggioranamenti, non ce l'avrebbe fatta ci sarebbero Laboccetta, Landolfi, Viespoli e Papa. "Monti? Un incapace" - Andando oltre alle liste, nella sua intervista mattutina a SkyTg24, Berlusconi ha confermato che in caso di vittoria del Pdl Angelino Alfano sarà il candidato premier. Poi le risposte a Mario Monti: "Quello che afferma - ha dichiarato il Cav riferendosi all'intervista del Prof sul Corriere della Sera - è disdicevole e lontano dalla realtà. L'Italia sull'orlo del baratro? Una mascalzonata. L'Italia sul baratro ce l'ha portata lui, con il suo governo dei tecnici". Silvio ha poi bacchettato Monti per aver detto che all'estero gli assicurano di non aver visto da tempo esponenti del governo italiano: "Io, nel Qatar non solo ci sono andato, ma sono amico dei leader del Qatar, ci tratto settimanalmente, ho venduto due giocatori al proprietario del Paris Saint Germaine". Poi l'altra staffilata: "Quando Monti parla di incapaci si riferiva al suo governo".

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