La destra di Fini riparte col piattino in mano
Già era difficile pensare che dopo le figuracce assommate da presidente della Camera dei deputati e le successive debacle elettorali di Futuro e libertà, Gianfranco Fini avesse il coraggio di tornare a fare politica. Ma pensare che tornasse riproponendosi "di destra" dopo avere di fatto affondato il Pdl e avere a lungo filtrato con la sinistra, sembrava assolutamente impossibile. E invece il trasformismo dei politici, e di alcuni politici in particolare, non sembra finire mai. Così, l'ex delfino di Giorgio Almirante (del quale si sono ricordati appena qualche giorno fa i 100 anni dalla nascita) ed ex numero uno di Alleanza nazionale si è presentato questa mattina sul palco del palazzo dei Congressi dell'Eur, a Roma, con lo slogan "La tua idea per la destra che non c'è'". "Partecipa" si chiamava la convention ampiamente pubblicizzata nei giorni scorsi anche attraverso un ridicolo spot in cui Fini appariva come il ct (o l'Oronzo Canà?) di una nuova destra (che abbia portato sfiga agli Azzurri?). All'ingresso spiccavano alcuni grandi scatoloni per la raccolta delle offerte, minimo 10 massimo 200 euro. Perchè è facile far politica coi soldi altrui (di Berlusconi), più difficile quando lo si manda a quel paese e ci si trova a farla coi soldi propri. Prima dell'intervento di Fini musica in sala per riscaldare l'atmosfera, visto che in platea per il grande rientro di Gianfry c'erano appena 500 persone, suppergiù quelli che lo hanno votato alle ultime elezioni (ma . Qualche volto noto del vecchio gruppo finiano (Roberto Menia, Nino Lo Preti, Enzo Raisi, Claudio Barbaro, Giuseppe Consolo, Antonio Bonfiglio). "L'appuntamento è rivolto alla società civile, ai giovani, ai contenuti. Non conta il nome di chi c'è, ma il contributo di idee che viene portato ad un centrodestra che oggi è in crisi", spiegava l'organizzatore Giuseppe Tatarella. Fini: Ci dobbiamo rivolge a italiani delusi, centrodestra ha ottenuto risultato catastrofico Guarda il video su Libero TV Quando Fini ha preso la parola, non gli sono state, a più riprese, risparmiate contestazioni: come quando ha detto che la destra "è stata colpita e divisa profondamente" ('già, da chi?' devono essersi chiesti in platea). E che "forse ho sbagliato, ma non sono pentito". O quando ha detto che "abbiamo il dovere di guardare avanti, io non recrimino e non accuso nessuno". "Hai distrutto la destra!" gli ha urlato un contestatore. Ma lui ha tirato dritto e ai contestatori ha risposto citando addirittura Il Poeta (Dante): "Non ti curar di loro, ma guarda e passa". Chissà in quale girone dell'Inferno pensa di trovarsi Gianfry.