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Nozze gay, Vendola contro Monti: "Per fortuna che ero io il conservatore"

Giulio Bucchi
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  C'è un terzo incomodo nel matrimonio (contro natura, ma fino a un certo punto) tra Pierluigi Bersani e Mario Monti: si chiama Nichi Vendola, ed il motivo del contendere sono le nozze gay. Ufficialmente è lui, leader di Sel, il promesso sposto del segretario Pd per il dopo-voto, ma visto come si stanno mettendo le cose e sondaggi alla mano il buon Pier nell'eventualità di vincere e diventare premier con una maggioranza risicata sta pensando di sostituire il riottoso governatore pugliese con il più compito professore. Pazienza se, dal punto di vista economico, qualche differenza ci sia. In fondo, basterà far fuori Stefano Fassina, il responsabile economico dei democratici storicamente più vicino alla Cgil che alla Bocconi (università da cui, guarda il caso, è uscito). Fassina nei giorni scorsi ha assicurato che l'alleanza con il centro di Monti è plausibile, rinnegando di fatto le sue durissime critiche alle riforme di lavoro e pensioni targate governo-tecnico. Retromarcia che non gli servirà ad assicurargli la poltrona del Tesoro. No, il problema sono, appunto, le "nozze gay". Tema spinosissimo, perché qui si scontrano le sensibilità della sinistra e i timori dei cattolici. "Chi è il progressista?" - Martedì sera ospite di Ilaria D'Amico a Sky Tg24, aveva commentato la non candidatura nella propria lista del gay Alessio De Giorgi e dal parlare di nozze tra omosessuali il passo è stato breve: "L'unica famiglia è quella composta da un uomo e una donna", ha sentenziato il prof strizzando l'occhio all'Udc di Pierferdinando Casini e rassicurando i vertici della Chiesa. "Meno male che lui era il progressista e io il conservatore...", ha chiosato su Twitter un Vendola sempre più inviperito. D'altronde, che tra i due non ci sia possibilità di dialogo lo aveva confermato, evitando però di dirlo in prima persona, lo stesso Monti, che a domanda della D'Amico "mai con Vendola" aveva risposto, imbarazzato: "L'ha detto lui...". Un modo carino per poter abbracciare forte forte Bersani in un mènage à trois con Casini. Che non a caso ha fatto eco: "E' un film di fantascienza ipotizzare un'alleanza post elettorale con il centrosinistra perché il nostro programma non potrà mai convivere con quello di Sinistra e Libertà". Già, basterà far fuori Vendola e Fassina.      

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