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Bersani e Monti: patto di non belligeranza contro Silvio

Lucia Esposito
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  Monti e Bersani, dalle parole ai fatti. L'incuicio non è più solo un'ipotesi, una possibilità che resta sulla scena, ma sembra stia prendendo sempre più corpo. Monti e Bersani si sono incontrati mercoledì 16 gennaio per trovare un'intesa. La rimonta di Berlusconi, per certi versi inaspettata da parte di Bersani che fino a una settimana fa credeva di avere la vittoria sicura in tasca, ha spinto il candidato premier del Pd e lo stesso Monti a rivedere le proprie posizioni. Per loro il nemico comune è Silvio Berlusconi.    Strategia comune E così entrambi, come rivela Repubblica, sarebbero diposti a colmare le distanze (cosa che appare molto complicata, considerata la presenza di Vendola) i due hanno firmato un patto di non belligeranza. Si sono incontrati per "pianificare una stretegia comune che prevede, come punto centrale, l'accordo tra progressisti e moderati da sviluppare subito dopo il voto".  In questo modo Monti si assicura un ruolo di primo piano nel prossimo governo, Bersani avrebbe chiesto a Monti di ridurre al minimo gli attacci al Sel di Vendola (anche se sempre ieri il Prof nell'intervista a Sky ha sferrato un duro attacco a Nichi chiudendo al matrimonio e alle adozioni gay).   

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