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Pdl Lazio, Fiorito spiega la truffa: finte fiere, sagre e opere pubbliche

In anteprima, gli interrogatori del presidente del Consiglio della Regione Lazio a Regina Coeli: "Avveniva tutto alla luce del sole"

Matteo Legnani
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Il processo per direttissima comincerà a Roma fra poco più di un mese. Franco Fiorito però già da qualche settimana non è più in carcere: dal 27 dicembre è agli arresti domiciliari e da lì probabilmente starà preparando la sua difesa, che assai verosimilmente si trasformerà ancora una volta in un attacco nei confronti dei suoi ex compagni di partito e pure degli altri partiti. Così è avvenuto già durante tutti gli interrogatori in carcere affrontati dal giorno della custodia cautelare a Regina Coeli, come emerge dal fascicolo processuale che Libero ha consultato in anteprima. Si tratta di migliaia di pagine, interrogatori di tutti i protagonisti, prove documentali raccolte dalla polizia giudiziaria che aggiungono solo particolari e conferme al quadro istruttorio che già si conosceva. C'è la perizia psichiatrica effettuata sull'ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio dopo l'ingresso in carcere (che stabilisce che matto certo non è), ci sono le accuse a lui rivolte anche da alcuni stretti collaboratori, c'è la scoperta di viaggi e weekend trascorsi a spese del partito con due fidanzate in Costa Azzurra, alle Maldive, a Tenerife e a Londra (dopo le note vacanze in Sardegna). Si sono ricostruite case e beni disseminati nei conti correnti in mezzo mondo, con un patrimonio personale che ammonta a 3,2 milioni di euro anche dopo le molte spese effettuate. Sono spuntate fuori vecchie vicende giudiziarie unite al fascicolo (un socio che ricevette molti appalti dal comune di Anagni quando Fiorito era sindaco, in un caso perfino con una società di cui entrambi erano azionisti). C'è perfino una multa ricevuta durante le indagini per violazione della legge Monti sull'utilizzo del contante (che Fiorito ricorda beffardo a un maresciallo di pg in un verbale). Ma i suoi interrogatori sono la parte più rilevante del fascicolo. Sono stati tre i principali avvenuti in carcere: il 4 ottobre dopo l'arresto, il 29 ottobre e il 16 novembre (questo ultimo dedicato alle spese degli altri consiglieri regionali per spiegare la copiosa documentazione trovata nelle sue case). Giardinaggio per intascarsi i fondi - È  in questi interrogatori - di cui offriamo ai lettori ampi stralci - che il gigantesco politico di Anagni ha insistito con pervicacia nella sua versione originaria: lui non ha rubato un centesimo al suo partito. Sono stati loro, e in particolare il presidente del Consiglio regionale, Mario Abruzzese, a pagarlo circa un milione di euro in più l'anno per remunerare i troppi incarichi che si era assunto sulle sue spalle. Ha sostenuto che così facevano tutti. E che quelli che non ricevevano gli extra alla luce del sole, tracciabili sui conti correnti come è avvenuto con lui, ricavavano le somme di cui avevano bisogno attraverso dei trucchi: un plafond tenuto a disposizione con l'artificio di stanziamenti particolari per fiere, sagre e opere pubbliche. Si fingeva l'iniziativa, ma in realtà i soldi finivano in gran parte in tasca al consigliere. Proprio questo è il cuore del primo interrogatorio svolto in carcere, quello di garanzia dopo l'arresto avvenuto il 4 ottobre 2012. Giudice - Lei faccia una bella cosa, mi spieghi, da muratore a muratore, non nel senso di compasso voglio dire, ma da gente del popolo, come funziona, e poi vediamo di rivestirla in termini più etici, perché sennò diventiamo matti . Indagato Fiorito - Allora. glielo spiego dall'inizio, così lei capisce i vari passaggi. Le erogazioni vengono stabilite in bilancio. Voi non le troverete tutte, perché quando vengono stabilite in bilancio, vengono distribuite su varie altre voci. In particolare: spese telefoniche, giardinaggio . Giudice - Giardinaggio è carina. Indagato Fiorito -  Sì, esatto. Ce ne sono 8 milioni nel giardinaggio, quindi poi vedrà... che poi sono le stesse da cui potrete risalire, perché sono quelle da cui vengono tratti i soldi per la variazione di bilancio. Il primo anno cosa succede: si fa il bilancio, restano, non  se ne accorge nessuno, tranne io che conoscevo bene i conti perché essendo già stato in commissione bilancio . . . Giudice - Poi lei era il presidente della commissione . Indagato Fiorito - Non lo ero, lo sapevo dall'anno prima. Un avanzo di 8 milioni di sicuro per dei bandi pubblici dell'anno precedente, quelli di cui parlavamo prima, che vengono riportati nel primo bilancio  (…) Giudice - Mi spieghi quest'altro modo qual è. Indagato Fiorito  - Diciamo,  noi questo... le facevo p r i m a,  molto velocemente, la distinzione tra le tabelle, perché prima la tabella metteva il nome del consigliere che l'aveva proposta, poi da li si passò a dei bandi. Giudice - Scusi, la tabella che cosa vuol dire? Indagato Fiorito - Erano due allegati: tabella A e tabella B, che sono al bilancio, una per le opere pubbliche e una per le manifestazioni, le famose sagre. (…) Giudice -  Nelle passate legislature, in sede di bilancio,  venivano proposti degli stanziamenti per varie iniziative, in relazione alle quali i finanziamenti pervenivano ai gruppi politici;  in particolare si finanziavano sagre, feste, attività culturali. Indagato Fiorito - E anche opere pubbliche . Giudice  - «E anche opere pubbliche». Se ho capito, quindi, i gruppi poi ottenevano queste risorse da chi si  aggiudicava l'appalto? O non ho capito? (…) Indagato Fiorito -Diciamo, molti utilizzavano un'associazione di comodo, non tutti. Infatti ci fu un'indagine (…) Giudice - Quindi io faccio l'appalto all'azienda Vattelapesca per la sagra dell' uva . Indagato Fiorito -  Le faccio un esempio, che fu, diciamo, indagato un consigliere del Partito Comunista, si fece un'associazione Italia-Amazzonia, che aveva sede a casa sua e numero di conto (inc.). Si versò. . . Giudice - E quindi lui ha preso questo... Indagato Fiorito - Si versò a suo nome un milione e 200 mila euro,  e lì nacque ...  oppure fu finanziata una statua, mandarono solo il rendering, l'immagine, diciamo, pubblica, e la statua non era mai stata fatta. Insomma, si trovarono una serie di casi... (…) Leggi l'articolo integrale di Franco Bechis coi verbali di Fiorito su Libero in edicola giovedì 17 gennaio

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