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Lombardia, Pdl e Lega avanti. Lo dice il Pd

Secondo un sondaggio commissionato dai democratici, nella regione decisiva per il Senato la coalizione di centro destra è al 34,7% mentre il centro sinistra è al 33,8%

Nicoletta Orlandi Posti
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  di Michela Ravalico Lombardia Ohio d'Italia. Lombardia ago della bilancia per il controllo del Senato. Il clima attorno alla partita Ambrosoli-Maroni è sempre più caldo, perché dalla vittoria dell'uno o dell'altro dipende anche il successo del centro sinistra o del centrodestra a livello nazionale e dunque la futura governabilità del Paese.   Il sondaggio di Mannheimer pubblicato domenica sul Corriere della Sera era rimasto sullo stomaco all'avvocato Umberto Ambrosoli e ai dirigenti del Pd lombardo. Quello scarto del 4% dall'ex ministro leghista, anche se la propaganda lo ha interpretato come “successo” della sinistra (visto che nel 2010 il distacco da Formigoni era superiore al 20%), bruciava parecchio. Al punto che ieri Maurizio Martina, braccio destro di Ambrosoli nella campagna per la conquista del Pirellone e futuro vicepresidente in caso di vittoria, ha tirato fuori dal cilindro un altro sondaggio. Invece dell'istituto di Mannheimer, il Pd lumbard ha commissionato il lavoro a Ipsos, quello che utilizza sempre anche Giovanni Floris di Ballarò.  Sorpresa delle sorprese: la coalizione che sostiene l'avvocato Ambrosoli, l'uomo che dovrebbe riportare la sinistra al comando in Regione dopo 17 anni di regno formigoniano, è leggeremente avanti rispetto al candidato del centrodestra. Si parla di uno zero virgola, ma è bastato per rinvigorire gli animi un po' abbacchiati del popolo della sinistra. Dopo gli scandali giudiziari al Pirellone e la rottura tra Pdl e Lega, la vittoria sembrava un gioco facilissimo. Così non pare. La riedizione dell'alleanza Pdl- Lega e lo show di Silvio Berlusconi da Santoro hanno dimostrato che il centrodestra è tutt'altro che morto. Del resto sono gli stessi lombardi, nel sondaggio Ipsos, a dirlo: nelle previsioni per le politiche il centrodestra è avanti rispetto ai partiti della sinistra. Certo il Pdl ha il fiato un po' corto rispetto all'ultimo round elettorale: tra gli elettori lombardi è dato al 16,5% (contro il 33,5% delle politiche del 2008 e il 31,8% delle Regionali 2010), ma complessivamente la coalizione di centrodestra (Pdl-Lega e altre liste apparentate) assomma al 34,7% rispetto al 57,3% del 2008. La gioiosa macchina da guerra della sinistra si attesta  al 33,8% (di cui il Pd prende il 28,4%, Sel il 4% e altre liste l'1,4%), con un lieve miglioramento rispetto al 2008 quando si fermò al 28,7%. Chi sottrae voti a Pdl-Lega è soprattutto Monti, ma anche (a guardare bene) il Movimento 5 stelle. Mentre i grillini, secondo i politologi, vanno a pescare soprattutto nel bacino della Lega, la lista Monti, data all'11,1%, dà parecchio fastidio al Pdl.  I giochi sulla Lombardia, insomma, sono fondamentali per il futuro controllo delle due ali del Parlamento. La Regione mette in palio 49 seggi per il Senato, e la coalizione vincente se ne aggiudica 27. Il secondo classificato, che in base ai sondaggi sarebbe il centrosinistra, ne prenderebbe 12- 13. I restanti 9 sarebbero divisi tra Lista Monti(4) e Movimento cinque stelle (3) e altri partiti (2).  Ma non succederà, garantisce Massimo D'Alema. «L'accordo tra Pdl e Lega rischia di consegnare alla Lega nord, un partito del 5%, il governo delle più grandi e ricche regioni del Nord del Paese. L''idea che un partito del 5% possa guidare, contemporaneamente, il Piemonte, la Lombardia e il Veneto è chiaramente un'assurdità». Com'è che si  dice: le ultime parole famose?  

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