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Fli, indagati in lista: dimissioni di massa in Friuli Venezia Giulia

Fini, visto da Benny

Andrea Tempestini
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Una settimana drammatica per quel che resta di Futuro e Libertà. Prima il caso dei "Tullianos", messi in lista da Gianfranco Fini, e che hanno scatenato l'ira del partito in Puglia (poi, dopo le smentite di rito, la repentina retromarcia). Quindi l'azzeramento dei futuristi in Lombardia, con le dimissioni in massa. E ancora, gli sfottò della Mancuso a Gianfranco "Fini-to". Ma per il presidente della Camera non è mai abbastanza. Ci sono altri scandali, altre bombe che gli esplodono in faccia. Fvg, dimissioni di massa - L'ultima in Friuli Venezia Giulia. Il copione è sempre lo stesso, e narra della dissoluzione di Fli. Dopo il coordinatore provinciale di Gorizia, Alessandro Marega, anche i coordinatori provinciali di Udine e Pordenone, Andrea Pertoldeo e Germando Sorce, hanno rimesso il loro mandato e tutti i loro incarichi nelle mani di Fini e del coordinatore nazionale Roberto Menia. Il motivo? Si può leggere in una nota: "Le dimissioni vanno ricondotte alla presenza nella lista per la Camera di Paolo Ciani, coordinatore regionale del Fli, indagato per l'iptesi di reato di truffa e peculato". Il silenzio di Fini - I coordinatori provinciali dimissionari, inoltre, sottolineano come "nessuna risposta è arrivata da Gianfranco Fini ad alcune lettere nelle quali si chiedeva di ripensare alle candidature sia di Paolo Ciani che di Alessandro Zanusso, consigliere provinciale a Pordenone, ex Lega Nord, pure lui indagato". Zanusso ha già annunciato, con una nota alla stampa, di essere pronto a rinunciare alla candidatura proposta alla Camera per evitare coinvolgimenti del partito. Infine, una breve considerazione: ma cosa penserà Mario Monti, paladino delle liste pulite, di questi nomi che Fini è pronto a imbucare in Parlamento?

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