Italia Futura, la creatura di Montezemolo sta già evaporando
La creatura di Montezemolo sta evaporando: in diverse regioni i consigli direttivi si dimettono o rinunciano a una corsa elettorale che è già persa in partenza
Povero Luchino, la sua Italia Futura - un po' come il Futuro e Libertà del Gianfranco Fini altrettanto "centrino" - si scioglie come neve al sole. L'eclissi potrebbe essere totale e concretizzarsi, senza appello, tra l'imminente presentazione delle liste e la successiva raccolta di firme. Questione di ore, giorni al massimo, secondo quanto riportato da Dagospia. Ineleggibili - Ma che succede, in casa Montezemolo? Accade che in diverse regioni - in prima fila, per mutuare il gergo ferrarista, Friuli, Piemonte, Toscana, Calabria, Veneto e Abruzzo - i consigli direttivi italofuturisti si stanno disintegrando. Dimissioni a raffica, o un disimpegno di fatto. Il motivo? I candidati sono rimasti impigliati nella rete del severissimo padre-pardone Mario Monti: semplicemente, i candidati non potrebbero mai e poi mai essere eletti. Candidati casuali - I nomi, per la stragrande maggioranza, sono stati imposti da Andrea Riccardi, il (teorico) ministro della Famiglia del governo tecnico, e dalle Acli: un grande "riciclaggio" di anziani e di protagonisti degli anni '80. Poi è iniziato il fenomeno di evaoprazione. Lo si nota, in particolare, consultando le liste: dal numero due in poi, infatti, sono piene di parenti o di persone raccattate all'ultimo momento poiché nessuno voleva rischiare la (certa) figuraccia. Non ci sono i numeri - Questo baillamme preoccupa anche il signor Monti e i suoi, soprattutto da quando il grande sforbiciatore Enrico Bondi si è recato nella sede nazionale di Italia Futura, a Roma, per rendersi conto di come stavano le cose. I candidati di Montezemolo non hanno né i voti né alcun radicamento sul territorio per raccogliere le firme e i voti necessari per un buon risultato alle politiche. E, così, le strutture di Italia Futura sul territorio hanno già iniziato a chiudere.