Mara Carfagna (FI): "Se si fanno le primarie, non mi tiro indietro"
"Se dovessimo individuare le primarie come strumento per selezionare l'eventuale segretario o candidato premier di Forza Italia, non mi tiro certo indietro". La sfida la lancia Mara Carfagna che, ospite de a L'aria che tira, risponde così a una diretta domanda di Oscar Farinetti. Quello lanciato dalla deputata azzurra è un chiaro segnale: se si parla di leadership, anche lei vuole dire la sua. La portavoce di Forza Italia alla Camera si è detta disponibile a scendere in campo: "Faccio tutto quello che può essere utile al mio partito, l'ho sempre fatto", ha spiegato nel salotto tv di Myrta Merlino. L'ipotesi primarie - Dopo la conferma dell'interdizione e la conseguente ineleggibilità di Silvio Berlusconi, insomma, nel partito si è aperta la partita per la sua eredità politica. Dopo il rifiuto Di Marina e Piersilvio, che nonostante le continue voci e e le continue pressioni hanno ribadito più volte di non voler raccogliere il testimone del padre alla guida di Forza Italia - e mentre si continua a rumoreggiare su Barbara - torna d'attualità il tema delle primarie, del centrodestra o di Forza Italia che siano. Se nel 2011 - dopo le dimissioni del Cav da presidente del Consiglio e il suo ritiro politico, poi rimangiato - si era parlato a lungo della possibilità di far decidere gli elettori (Libero, in tal senso, fece una campagna), ora che Berlusconi è stato tagliato fuori dai giochi, almeno per quel che riguarda la candidabilità, i tempi per ricorrere alle primarie per decidere il leader sembrano essere maturi. Tosi e Meloni - E se un giorno le primarie si facessero davvero, oltre alla Carfagna, sono diversi i nomi che potrebbero avanzare la loro candidatura. In prima fila c'è Flavio Tosi che, da tempo, propone di di estendere la consultazione all'intera area del centrodestra: "Bisogna aprirsi al dopo Berlusconi", ha ribadito ieri in un'intervista rilasciata a Maurizio Belpietro. Qualche settimana fa, il sindaco di Verona si era spinto oltre: "Al centrodestra per vincere servo io". Oltre a Tosi anche Giorgia Meloni si è detta più volte disponibile a mettersi in gioco per assumere la leadership dello schieramento. Un nome, quello di Giorgia, che piace molto all'elettorato di centrodestra, stuzzicato dall'idea di un leader donna, quell'idea riproposta oggi dalla Carfagna. Gli altri nomi - Infine, tra gli altri nomi che potrebbero concorrere per la leadership, c'è quello del rottamatore di centrodestra, il sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo. Oggi, poiché Angelino Alfano, creando Ncd, si è posto volontariamente fuori dai giochi, si potrebbe azzardare anche una candidatura di Giovanni Toti, l'ultimo delfino del Cav che copre un ruolo di rilievo nella nuova e burrascosa Forza Italia. E ancora, non si può scordare Raffaele Fitto, l'ex presidente della Puglia che la sua personalissima scalata al partito la ha già iniziata, come non si può scordare l'ambizioso Gianfranco Rotondi, che ha sempre insistito sulla necessità di ricorrere alle primarie. Per l'ala dei "duri e puri", difficile immaginare che, in caso di competizione, non ci provi anche Daniela Santanchè.