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Forza Italia, cosa farà Berlusconi dopo il 10 aprile

Ignazio Stagno
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Silvio Berlusconi attende il verdetto del 10 aprile. Tra poco meno di tre settimane, Silvio saprà come scontare la sua pena. Le ipotesi sono due: i servizi sociali o i domiciliari. I legali dell'ex premier hanno chiesto l'affidamento e ora la decisione spetta ai giudici. Dopo il 10 aprile potrebbe cambiare tutto nella vita politica e personale di Silvio. L'affidamento ai sevizi sociali prevede molte limitazioni soprattutto nei contatti con persone che non appartengono alla famiglia Berlusconi. Insomma Silvio rischia di dover raffreddare per un lungo periodo la sua attività politica e così a palazzo Grazioli si decide in queste ore il piano per affrontare la campagna elettorale in vista delle europee con il leader di Forza Italia in panchina a causa dell'interdizione e della pena da scontare. L'indiscrezione - Secondo quanto racconta l'Huffingtonpost, Berlusconi sta pensando, per ragioni organizzative, di lasciare, dopo il 10 aprile la presidenza di Forza Italia. Quella a cui starebbe pensando è una soluzione, va detto, momentanea. Da palazzo Grazioli su questa mossa, sempre come racconta l'Huffingtonpost, non arrivano conferme. Deborah Bergamini ha smentito qualunque ipotesi che preveda un passo indietro di Silvio. Ma secondo i rumors Berlusconi comunque sta valutando l'idea di lasciare il partito nelle mani di un reggente per non turbare gli equilibri interni e l'organizzazione di Forza Italia. L'ex premier già adesso non può partecipare ai vertici del Ppe a causa della revoca del passaporto scattata dopo la condanna del processo Mediaset. Per lui, che in questo momento è il presidente di Forza Italia sarebbe difficile mantenere i contati con i vertici del partito con i domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali. I compiti del presidente sono tanti. L'attività di Silvio -  All'articolo 19 dello statuto di Forza Italia si legge: “Il Presidente dirige il Movimento e lo rappresenta in tutte le sedi istituzionali e politiche. Convoca e presiede il Comitato di Presidenza, il Consiglio Nazionale, e il Congresso Nazionale. Nomina 6 membri del Comitato di Presidenza. Nomina i responsabili Nazionali di Settore. Nomina i Coordinatori Regionali. In caso di dimissioni o impedimento permanente del Presidente, il Comitato di Presidenza convoca immediatamente il Consiglio Nazionale che provvede alla sua sostituzione temporanea per il periodo strettamente necessario per la convocazione del Congresso”. Per Silvio partecipare alle riunioni dopo il 10 aprile sarebbe impossibile. Ecco dunque che dopo la rinuncia al titolo di Cavaliere avanza l'idea di un passo indietro sul partito. Di certo tra tre settimane l'attività politica di Silvio cambierà. Ma il consenso probabilmente potrebbe restare invariato...

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