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Marianna Madia, scontro con Giuliano Poletti su lavoro e pensioni

Andrea Tempestini
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Una grana per Matteo Renzi. Ha un nome e cognome: Marianna Madia, la veltroniana recentemente promossa a ministro per la Pubblica amministrazione dal premier democratico. Una grana non tanto per le (discutibili) polemiche sulla possibilità che possa svolgere al meglio le sue funzioni ora che si trova quasi al termine di una gravidanza (un punto sul quale ha insistito il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini), ma piuttosto per alcune sue improvvide dichiarazioni che hanno, subito, acceso la polemica all'interno del governo. La "botta" - La bionda Marianna, infatti, ha dichiarato: "In un'epoca in cui oltre il 40% dei giovani non trova lavoro, un milione e mezzo di persone, tra pubblico e privato, cumula lavoro e pensione". Come dire: i pensionati non dovrebbero lavorare, e se lo vogliono fare dovrebbero rinunciare alla pensione. Un punto di vista piuttosto radicale, quello della giovane Madia. Un punto di vista con cui ha fornito un assist per le piccata risposta del suo collega Giuliano Poletti, titolare del dicastero del Lavoro, che ha detto la sua nel corso della trasmissione Mix 24 di Gianni Minoli su Radio 24. La risposta - Poletti ha spiegato, tranchant: "Non credo sia giusto che i pensionati non possano più lavorare. Credo che bisogna trovare delle modalità nuove che consentano ad ogni persona di avere una cosa da fare". Il ministro ha poi insistito: "Questo lo considero il punto di svolta concettuale di questo governo. Nessuno deve stare a casa, lo dico anche per i giovani e per gli immigrati. Se non ci può essere un cumulo fra chi lavora e la pensione, allora bisogna che ragioniamo su cosa vuol dire cumulo, bisogna decidere per esempio qual è la modalità di uscita". Il ministro Madia, insomma, viene subito rimandata a settembre...

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