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Senato, nuova bozza per le modifiche al regolamento

Ignazio Stagno
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Matteo Renzi vuole abolire il Senato, ma i senatori si preparano a resistere in trincea. La riforma di palazzo Madama per il premier sarà una battaglia durissima. I senatori non vogliono rinunciare al loro scranno e così sfidano apertamente Matteo con una bozza per le "modifiche al regolamento del Senato". Modifiche che, come si legge nel testo presentato da Anna Finocchiaro, Roberto Calderoli e Donato Bruno saranno valide anche nella prossima legislatura. Un segnale questo chiarissimo: i senatori non toglieranno le tende facilmente dal palazzo Madama. La bozza presentata da Finocchiaro&Co. prevede numerose modifiche al regolamento e all'assetto del Senato. In futuro, per blindare l'esecutivo e per scongiurare la formazione di una maggioranza alternativa, al Senato saranno possibili solo matrimoni, niente più divorzi. La bozza - Un codicillo della riforma del regolamento di Palazzo Madama tocca il comma 3 dell'articolo 15 che fino a oggi ha recitato, in maniera semplice e lineare, "nuovi gruppi parlamentari possono costituirsi nel corso della legislatura". La nuova formulazione invece va nella direzione opposta: "Nuovi gruppi parlamentari possono essere costituiti nel corso della legislatura solo se risultanti dall'unione di più gruppi già costituiti". Uno scudo contro le scissioni che dovrebbe salvare la stabilità della maggioranza e dell'esecutivo. Un aggiornamento delle norme che regolano l'attività di Palazzo Madama che inizia il suo iter proprio proprio mentre Renzi si prepara ad abolire del tutto palazzo Madama. La bozza non prevede modifiche all'attuale regolamento, ma guarda anche al futuro, come se palazzo Madama dovesse ignorare i diktat di Renzi. Il premier e il Pd renziano sentono puzza di bruciato. Non basta il travagliato percorso dell'Italicum, il Senato prepara la battaglia per salvare le poltrone dei senatori. Così ignari dei progetti di Renzi i senatori guardano già alla prossima legislatura. Regole per la nuova legislatura - Infatti guardando la bozza sul regolamento, a partire dalle prossime elezioni, infatti, verrà limitata la discrezionalità dei singoli senatori (eletti) di costituire a loro piacimento gruppi parlamentari a inizio legislatura. Ciascun gruppo dovrà necessariamente "rappresentare un partito o un movimento politico [...] che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo le elezione dei senatori". Dunque chi verrà eletto tra le fila di un partito non potrà cambiare casacca: dovrà transitare al gruppo misto. E ancora: "Ove più partiti o movimenti politici abbiano presentato alle elezioni congiuntamente liste di candidati col medesimo contrassegno, con riferimento a tali liste, può essere costituito comunque un solo gruppo, che rappresenta complessivamente tutti i medesimi partiti o movimenti politici". Insomma il Senato prepara la battaglia contro Matteo. E Renzi rischia di mandare in fumo quel suo progetto che prevede la "decapitazione" di palazzo Madama.   

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