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Ecco i "nomi sicuri" di Fini:non ci sono nè Bocchino nè Granata

Gianfranco blinda al Senato Consolo, Ruben, Bongiorno Baldassarri e Della Vedova. Lui in corsa alla Camera

Matteo Legnani
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E' tempo di nomi, nel "centrino" di Monti. Ieri, il premier uscente ha fatto quelli di tre esponenti della cosiddetta "società civile": l'olimpionica della scherma Valentina Vezzali, il giornalista Mario sechi e l'ex numero due di Confindustria Alberto Bombassei. Oggi è toccato (ancora a Tgcom24) a Gianfranco Fini spararne un po'. O, sarebbe meglio dire, sparare ad alcuni dei suoi. Che in Futuro e libertà si sia stretti lo si sa da tempo. E da tempo i notabili futuristi sgomitano per non restare giù dalla zattera finiana (mentre alcuni hanno preferito abbandonarla per tempo, alla ricerca di lidi sicuri). Fini ha sciorinato i nomi per i posti "blindati" di Fli al Senato, quelli che come ha detto lui stesso "hanno ragionevoli probabilità di entrare in Parlamento" (visto che a Palazzo Madama i centristi si presentano col listone unico): che saranno Bendetto Della Vedova, la "quota rosa" Giulia Bongiorno, Giuseppe Consolo, Mario Baldassarri e Alessandro Ruben. Lui, Fini, ha detto che sarà "capolista alla Camera". Dove rischiano grosso alcuni "big" futuristi, compreso il "delfino" di Gianfry Italo Bocchino oltre a Fabio Granata e Roberto Menia. Con le preferenze che oggi i sondaggi attribuiscono a Fli, infatti, di posti a Montecitorio (oltre a quello di Fini) potrebbe essercene forse ancora soltanto uno.

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