Casini difende Monti da Vendola,piazza l'"impresentabile" Cesa e a Berlusconi: "Sei disperato"
Il leader Udc ormai fa il difensore d'ufficio del Prof. Poi piazza in lista il suo uomo più fedele ed evita i controlli dello 007 Bondi
Pierferdinando Casini, in questo momento a seconda dei casi è pappagallo o difensore d'ufficio di Mario Monti. In pratica lui non esiste più. E risponde per conto terzi agli avversari di Monti. Contro Vendola è duro e difende anche i paperoni di casa nostra: "Vorrei difendere i cittadini onesti, ricchi o poveri che siano, le persone perbene che pagano le tasse e che non meritano di finire all'inferno. Quello di Vendola è un frasario e una terminologia marxista-leninista di 70 anni fa: il problema non è la caccia al ricco ma fare in modo che tutti paghino le tasse", ha aggiunto Casini. Poi parla delle liste e non nasconde che il centrino brancola nel buio: "Non c'è nessuna trattativa sulle liste, c'è semplicemente una riflessione. Presentarle domani o fra due o fra tre giorni non cambia nulla, ci prenderemo il tempo che serve. Siamo un pochino indietro, ma i problemi sono abbondantemente superati". Poi si preoccupa di mettere subito al sicuro uno dei suoi fedelissimi, Lorenzo Cesa condannato in primo grado per corruzione aggravata con sentenza annullata per vizio di forma. "Mettere le persone giuste al posto giusto, tenendo conto delle competenze, ma anche del potenziale di consensi che esse portano alla coalizione. Lorenzo Cesa sarà candidato come è stato fatto negli ultimi 15 anni. La sua candidatura non è mai stata in discussione". Attacco al Cav - Sistemato Cesa, Casini attacca il Cav e il suo accordo con la Lega: "Quello tra Pdl e Lega è l'accordo della disperazione. Gli elettori del Pdl e della Lega, che sono molto più intelligenti di quanto i loro capi li considerino -prosegue il leader dell'Udc- potranno vedere che ormai questa nuova campagna elettorale ci dà duepossibilità vere: quella di Bersani e quella di Monti, tutto il resto è un deja vu anche abbastanza triste, perchè non sono nemmeno in grado di scegliere un candidato e probabilmente si vergognano di Berlusconi e devono affiancarlo con altri nomi di comodo, dobbiamo fare una specie di caccia al tesoro per capire tra Berlusconi, Tremonti e Alfano chi è il candidato vero. Francamente -conclude Casini- una dimostrazione di pessima politica, che assegna nuove responsabilità alla coalizione alla quale mi onoro di appartenere".