Udc, Casini pappagallo di Monti: "Destra, sinistra e cento sono superate. Lista unica? Vediamo"
Il leader Udc replica fedelmente le parole del professore. Poi assicura: "A Mario di Fassina non frega nulla"
"Destra, sinistra, centro sono categorie superate, non esistono più". Chi lo ha detto? Mario Monti, presentando la sua agenda? Giusto, ma non è il solo. Anche Pierferdinando Casini ha ripetuto, parola per parola, i comandamenti del professore. Sì, proprio Casini, il leader Udc, il più democristiano di tutti, l'eterno moderato, quello che aveva lanciato lo slogan di "Io c'entro", nel senso di stare in mezzo e, in qualche modo, buttarsi nelle stanze che contano. A destra o a sinistra. Lista unica o no? - Il cavallo da cavalcare, ora, è Mario Monti e intervistato da Uno Mattina Casini gli tira la volata, manco fosse il suo ufficio stampa. "Noi siamo in attesa della decisione del presidente del Consiglio, se presentarci con il riferimento al presidente Monti oppure no: non può esserci alla Camera in più liste. E' una tesi discutibile, ma non è una cosa su cui vogliamo soffermarci oltre", spiega riguardo alle alchimie elettorali. "Si rischierebbe un contenzioso. E francamente - rimarca davanti alle telecamere di Raiuno - chi ha la responsabilità e anche l'onore di affiancare il presidente del Consiglio è l'ultimo che potrebbe sollevare problemi che rischiano di portare un contenzioso nel processo elettorale. Noi vogliamo aiutare la chiarezza del processo elettorale, non complicarlo". "Partita solo con Bersani" - Per questo motivo meglio semplificarlo al massimo. Essere in due, a gareggiare per la vittoria. "La competizione si gioca tra Bersani e Monti, gli altri saranno marginali", assicura Casini snobbando il nemico Silvio Berlusconi che "non riesce a fare unità nemmeno nel suo partito". Certo, c'è qualche screzio con il Partito democratico ma per il leader Udc "il problema del presidente Monti non è Fassina, di cui non gli importa assolutamente nulla. Tra Renzi e Fassina in termini di contenuti politici, non di chiacchiere, c'è un abisso. Il presidente Monti vuole stanare le contraddizioni che sono negli schieramenti. E' interesse degli italiani che vengano scoperte queste contraddizioni". Monti guida del popolo italiano verso la verità, altro che semplice campagna elettorale, dunque. E il rinnovamento dei partiti ci sarà, a cominciare dai nomi. "Bondi e i suoi controlli sulle liste non sono un problema", glissa Pierferdy, secondo cui "i parametri di questa certificazione saranno illustrati da Monti nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Io sono contento". Così parlò quello che Nichi Vendola giovedì ha definito "il giovane agit-prop" del professore, anche se a tratti sembra più un pappagallo.