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Monti sobrio sa solo insultare: Berlusconi, Brunetta, Vendola, Bersani

Giulio Bucchi
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Alla fine una cosa giusta Nichi Vendola, in fondo in fondo, l'ha detta: "Mario Monti sa solo dire 'inchinatevi davanti al totem della mia agenda'. Questa è la spocchia tipica della borghesia conservatrice". Al netto del gergo stantìo da lotta di classe dell'800, il leader di Sel ha centrato il punto: dietro la sua sobrietà da (ex) tecnico-professore, il premier sta scoprendo l'alterigia, la superbia, l'arroganza del politico. Peggio, del candidato premier che si aspettava di essere accolto tra ali di folla esultanti e che invece sta provando con mano la fatica della campagna elettorale. Per Vendola Monti, con le sue punzecchiature e i suoi diktat su Nichi e il responsabile economico Pd Stefano Fassina, sta facendo la "danza della morte" intorno a Pierluigi Bersani. E in fondo lo sa anche il segretario del Partito democratico, che purtroppo per lui deve fare orecchie da mercante o quasi. Bersani sa che volente o nolente, se vincerà, dovrà governare con Monti (e non con Vendola). Per questo, quando il professore lo provoca ("Deve silenziare le ali estreme, Vendola e Cgil"), può solo far finta di arrabbiarsi: "Noi non tappiamo la bocca a nessuno". Nota sottile di Jacopo Iacoboni su La Stampa: il termine "silenziare" non risulta essere mai stato usato da un politico negli ultimi 23 anni, mentre lo usò, strane coincidenze, Benito Mussolini a proposito dell'oppositore socialista Giacomo Matteotti.  Monti e il Brunetta "nano": guarda il video su LiberoTv   Insulti a Brunetta - Perlomeno, Silvio Berlusconi si sarà giocato l'alleanza con i Centrini ma può parlare pane al pane e vino al vino. Monti si è preso la libertà di ripunzecchiare il Cavaliere ("volatile di fronte alle vicende umane e politiche") e Renato Brunetta, su cui ha poco elegantemente ironizzato sulla "statura" (più che una gaffe, un esempio di umorismo impassibile). E se l'economista ha risposto per le rime ("Monti è un piccolo premier, non mi farà stare zitto"), anche Silvio ha ribattuto: "Sono attacchi meschini, Monti sta polemizzando con i partiti che lo hanno sostenuto, avrebbe dovuto dimettersi anche da senatore a vita". Piccole soddisfazioni, per ora, in attesa che siano gli italiani a giudicare il premier il 24 e 25 febbraio. 

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